SIBO

da | Ott 17, 2016 | Blog

SIBO (Small Intestinal Bacterial Overgrowth)
Normalmente il microbiota intestinale si trova prevalentemente nel colon dove svolge importantissime e vitali funzioni.
Quando per qualche fattore si presenta un disequilibrio tra batteri buoni e cattivi e/o una sovra crescita delle specie cattive, parte dei batteri può traslocare nella parte superiore dell’intestino, il piccolo intestino.
Qui i batteri non attesi interferiscono con i normali processi di digestione ed assorbimento causando difficoltà digestive, pesantezza, gonfiore, malnutrizione, carenze nutrizionali (ferro, calcio, vitamine liposolubili, vitamina B12…), sintomi spesso associati ad irritazione intestinale ed infiammazione del tratto digerente.
Tra i segni e sintomi più comuni:
– disagio intestinale generale
– dolore e crampi
– gas
– diarrea
– stipsi
– bruciore e reflusso gastroesofageo
– nausea
– malassorbimento (carenza di acidi grassi essenziali, vitamine e minerali)
– anemia
– leaky gut

In alcuni casi la SIBO è associata ad altri disordini quali:
– disfunzione epatica
– sclerodermia
– insufficienza pancreatica
– diverticolosi
– diabete
– crohn
– celiachia
– candida
– rosacea
– fibromialgia
– ipotiroidismo
– artrite reumatoide
– parkinson’s

Tra le cause una disfunzione motoria intestinale (del complesso motorio migratore MMC), ma anche:
– intossicazioni alimentari
– acqua e cibo contaminati
– infezioni batteriche e/o virali
– chirurgia a livello addominale
– utilizzo di farmaci, in particolare uso cronico di antibiotici e inibitori di pompa protonica
– presenza di leakygut, celiachia, disturbi intestinali, disbiosi
– ipocloridia

Il trattamento della SIBO prevede l’utilizzo di antibiotici anche se non sempre sono efficaci.
Alcune forme di SIBO sono caratterizzate da sovra crescita di batteri che producono idrogeno, più spesso associate a diarrea, altre forme da batteri che producono metano che si manifestano con stipsi.
Le due forme rispondono in modo diverso agli antibiotici.

La terapia con oli essenziali sembra essere efficace, in particolare l’olio essenziale di menta piperita e quello di origano. Dalla natura anche cannella, aglio, berberina.
La dieta è parte integrante di prevenzione, trattamento, cura.
A questa può essere associata con successo la supplementazione con probiotici (graduale), enzimi digestivi, acido cloridico, sali biliari, alimenti ricchi di probiotici come i crauti (fatti in casa) e lo yogurt da latte crudo o il kefir d’acqua.

La riduzione dello stress e la pratica di attività che favoriscano la modalità “rest and digest” sono fattori indispensabili per migliorare la qualità di vita.

LA DIETA
Il trattamento della SIBO prevede un periodo variabile di 4-6 settimane di dieta a ridotto contenuto di FODMAP, eliminando inoltre latticini, glutine, legumi e cereali in linea generale (secondo tolleranza piccole quantità di quinoa, riso selvaggio).
Qui avevo scritto proprio cosa si intende per dieta a basso contenuto di FODMAP https://ilariabertini.it/articolo/fodmap-diet/10129.

La dieta è particolarmente attenta al consumo di alimenti che contengono amidi, fibre e zuccheri che vengono attaccati dai batteri in sovra crescita causando produzione di gas.

Vanno preferite verdure cotte, insalate e verdure a foglia verde, kiwi, limone, lime, uva, frutti di bosco, ma sempre in quantità piccole, non oltre 1/3 del piatto*.
Brodo di ossa come bevanda, proteine di alto valore biologico come carne grass-fed, pesce pescato (il migliore quello che proviene dall’Alaska), tuorlo d’uovo, semi oleosi lasciati in ammollo una notte in acqua e un pizzico di sale e poi asciugati (se inforno a bassa temperatura), anche se questi ultimi al massimo 20-30 gr al giorno.
Grassi di qualità come olio extra vergine di oliva, avocado, olio di cocco extra vergine, burro di cocco, cocco fresco, noci e semi come indicato, macadamia in particolare, olio MCT, lardo da grass fed.
Alcuni tollerano latticini molto stagionati, yogurt da latte crudo, kefir, burro chiarificato.
The bianco e verde, latte di cocco naturale, acqua, acqua e limone, zenzero, curcuma, cannella, vaniglia.
Piccole quantità di miele locale italiano.
Proteine del collagene.
No alcool.
No a frutta essicata/disidratata.
No a funghi.
Limitare il caffè ad una tazzina al giorno.
Aceto di mela non pastorizzato in piccole quantità.
Tutta la famiglia delle crucifere (broccoli, cavoli, cavolfiore etc) potranno essere inseriti in piccole dosi e secondo tolleranza solo dopo 2-3 settimane.

Gradualmente poi si andranno a inserire un alimento escluso per volta, continuando ad evitare e moderare il consumo di cereali, legumi e latticini, abolito lo zucchero ed i dolcificanti artificiali, oli vegetali (tranne olio di oliva extra vergine e di cocco extra vergine), cibi raffinati, farina bianca, prodotti industriali (un concentrato di zuccheri, grassi e sale raffinato).

Da reinserire con gradualità gli alimenti fermentati naturalmente ricchi di probiotici come i crauti e altre verdure fermentate (home made), kefir, yogurt da latte crudo naturale.

Il trattamento dietetico è lungo ed impegnativo, ma ad alto impatto per il miglioramento dei sintomi e per ristabilire un buon equilibrio del microbiota intestinale riportandolo nella sua sede, il colon, per poter esprimere al meglio le sue potenzialità.

*vegetali low fodmap: carote, cetriolo, erba cipollina, melanzana senza semi e buccia, indivia, cuore di finocchio, insalate, spinaci, olive, peperoni senza pelle, radicchi, scalogno, zucchine, pomodoro, piccole quantità di zucca, rapa (circa il volume di un pugno), banana, frutti di bosco, limone, lime, mandaranci, clementine, arance, ribes, uva, kiwi, papaya, ananas, melograno.

MATERIALE IN ALLEGATO

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