Esami Ematochimici, saperli leggere

da | Mag 2, 2016 | Blog

Quando il medico prescrive esami ematochimici di controllo o di screening o per motivi specifici, dovrebbe sempre dire ai propri pazienti di tornare con i risultati per visionarli e commentarli insieme.
Spesso mi capita di ascoltare persone spaventate perché nei loro esami ci sono troppi asterischi, temono il peggio e aspettano con ansia di poter avere la “ricetta” per la pillola risolutiva.

Purtroppo l’evidenza scientifica dimostra continuamente come i range di riferimento di molti parametri misurati, tra cui colesterolo totale, trigliceridi totali, glicemia a digiuno, valori di ferro, vitamina D…solo per citarne alcuni, siano ampi e non esaustivi nel determinare il rischio di salute.
La facilità con cui vengono prescritti farmaci per ridurre il colesterolo (le statine) ne sono un esempio eclatante…
Non demonizzo i farmaci in genere, ma la loro tempestiva prescrizione, anche senza un reale rischio per la salute. Anzi gli effetti collaterali sono a mio avviso ancor più da temere.

Ad esempio se la glicemia è sotto i 100 mg non ci sono asterischi, ma è un valore da considerare “rischioso” per un soggetto adulto sano.
Il colesterolo totale dice poco nulla.
Se vogliamo fare una semplice valutazione del referto, condividendola poi con il proprio medico, di seguito qualche dritta per valutare il rischio cardiovascolare.

Rapporto colesterolo totale e HDL colesterolo, se > 4 il rischio è elevato.
Rapporto tra triglieceridi e HDL colesterolo, se > 2 il rischio è elevato.
Valori di proteina C reattiva elevati sono segno di infiammazione.

Il colesterolo è una molecola indispensabile per il buon funzionamento del nostro organismo.
Non tutta la frazione LDL è dannosa, esistono due sottotipi, LDLa e LDLb, sono queste ultime, piccole e dense ad essere pericolose!
La frazione HDL presenta anch’essa diversi sottotipi, nella maggior parte con un ruolo positivo o neutro, ma alcuni dati recenti hanno ipotizzato la possibile pericolosità di uno di questi.

Come potrete capire il semplice asterisco a fianco ai vostri valori dice tutto e dice nulla.
Sarebbe importante condividere sempre con il proprio medico, chiedendo spiegazioni dei valori che preoccupano e la motivazione che spinge alla prescrizione del farmaco.
Informatevi su esami più specifici che valutino anche parametri meno usuali.
E soprattutto fatevi dare consigli su come correggere lo stile di vita, alimentazione, esercizio fisico, sonno e gestione dello stress…

Ciò che mangiamo e mettiamo in tavola ogni giorno potrebbe già aiutare a ridurre molti fattori di rischio: mangiate vegetali di colori diversi e di stagione, conditi con un buon olio extra vergine di oliva crudo. Non abbiate paura di aggiungere qualche seme oleoso o frutta secca a guscio nella giornata, così come una adeguata porzione di pesce, uova o carne. Scegliete cibi naturali, integri, grani antichi, semi.
Fate movimento con regolarità, così il vostro muscolo chiederà energia, il cibo così andrà a nutrire le nobili cellule muscolari e non si accumulerà in forma di deposito adiposo.

Eliminate zucchero, cereali e derivati raffinati, cibi processati e lavorati industrialmente, oli vegetali presenti nei prodotti da forno, olio vegetali cotti…carni e latticini da allevamenti intensivi…per non parlare di dolciumi, snack etc.

Prendetevi cura di voi, nel vostro piccolo, e chiedendo aiuto a professionisti esperti che sappiano riflettere con voi la scelta terapeutica migliore per la salute e con il minimo danno!

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