Nel nostro organismo ci sono diversi elementi con svariati ruoli. Sono importati per le funzioni cellulari a diversi livelli, biologico, chimico, molecolare.
Sono cofattori enzimatici, sono stabilizzatori di molecole quali enzimi e proteine, controllano importanti processi biologici legandosi a recettori di membrana, prendono parte a reazioni di ossido-riduzione, agiscono come trasportatori (ad esempio l’ossigeno trasportato dal ferro).
Per le loro plurime azioni è fondamentale mantenerne livelli adeguati, una loro carenza può alterare questi sottili equilibri e regolazioni e portare a disfunzioni ed essere concausa di patologie.
Una delle classificazioni degli elementi, li vede suddivisi in 4 gruppi:
I. Elementi che compongono le macro molecole (carboidrati, proteine, lipidi): carbonio, idrogeno, ossigeno, azoto.
II. Minerali o macro-elementi, il cui fabbisogno giornaliero supera i 100 mg/die: sodio, potassio, calcio, magnesio, cloro, fosforo, zolfo. La loro carenza porta ad eventi fatali.
III. Elementi in tracce essenziali, il cui fabbisogno è minore di 100 mg/die: rame, ferro, zinco, selenio, cromo, cobalto, iodio, molibdeno. La loro carenza porta a disfunzioni e in casi gravi ad esiti fatali.
IV. Elementi il cui ruolo non è chiaro, potrebbero essere essenziali (?): cadmio, nickel, silicio, vanadio, alluminio, stagno.
V. Metalli non essenziali, potenzialmente tossici: mercurio, oro, cianuro, piombo.
Mi soffermo qui a parlare dello zinco, un elemento in tracce, la cui carenza è spesso sotto diagnosticata. Raramente viene dosato, nonostante sia di vitale importanza per organi e ghiandole e per miriadi di reazioni cellulari (si può fare un dosaggio ematico o urinario, anche se attualmente non è disponibile un gold standard, per questo sarebbe necessario indagarne l’effettivo intake giornaliero e valutare le curve di crescita nei bambini ed adolescenti).
Lo zinco è ben presente nel corpo umano, circa 2-3 gr nell’adulto. Il 99% dello zinco è intracellulare, quello plasmatico è veicolato dall’albumina.
Il fabbisogno medio per un adulto è di 9-12 mg al giorno (LARN IV revisione). Ogni giorno circa 2-5 mg vengono escreti attraverso pancreas ed intestino, altre vie di eliminazione sono quella renale e con il sudore.
I cibi buone fonti di zinco sono: ostriche, sardine, tuorlo d’uovo, fegato di vitello e manzo e carne di manzo (grass-fed, non di allevamenti intensivi), salmone selvaggio, semi di zucca, semi di sesamo e tahini, semi di girasole, spinaci, asparagi, latticini interi, cacao in polvere, cereali integrali come l’avena, il miglio, la quinoa, la frutta secca a guscio, le lenticchie.
L’assorbimento può essere però ridotto dalla presenza di fitati e ossalati e dalla competizione con altri minerali come fosforo, rame, calcio e da alcuni farmaci come gli ACE-inibitori, diuretici tiazidici, anti-acidi.
Le proteine animali facilitano l’assorbimento.
La funzione dello zinco nelle cellule e nei tessuti è intrinsecamente legata alle metalloproteinasi, enzimi importantissimi per il sistema riproduttivo, neurologico, immunitario, dermatologico, endocrino.
È essenziale per una normale spermatogenesi, per la maturazione e l’integrità dello sperma, per l’organogenesi, per un corretto funzionamento dei neurotrasmettitori, per lo sviluppo del timo (organo fondamentale per la maturazione dei linfociti T e per la selezione degli stessi), per la pelle, per la guarigione dalle ferite, per il senso del gusto e dell’olfatto, per le secrezioni gastriche e pancreatiche, per il metabolismo energetico e dell’alcool, per la conversione dell’ormone tiroideo T4 nella forma attiva T3, per un’adeguata produzione di insulina.
Gli enzimi più importanti che richiedono la presenza di zinco per poter funzionare bene sono la fosfatasi alcalina, l’alcool deidrogenasi, la anidrasi carbonica, glutammato e latto deidrogenasi, RNA polimerasi.
Una carenza di zinco rende questi enzimi inefficaci con conseguenze nel metabolismo energetico e dell’alcool, acidosi, compromissione nella sintesi proteica, riduzione delle difese antiossidanti, disequilibri ormonali.
Le conseguenze includono: ritardo della crescita, alopecia, dermatiti, disordini immunitari, psicologici, disordini del sistema riproduttivo e compromissione della fertilità, malformazioni congenite, cheratogenesi, alterazioni del gusto, compromissione della capacità di risanare le ferite.
Lo zinco è fondamentale durante la gravidanza, la fase di crescita e nell’adolescenza, è importantissimo nei processi di proliferazione e differenziazione cellulare.
Svolge inoltre un ruolo antiossidante.
Esiste una malattia genetica (autosomica recessiva) che compromette l’assorbimento dello zinco a livello intestinale, l’acrodermatite enteropatica.
Tra le cause di deficit di zinco:
– Leaky gut, malattie infiammatorie intestinali, malassorbimento. Una leaky gut comporta un danno intestinale che a sua volta risente della carenza di zinco.
– Alcuni farmaci.
– Una dieta inadeguata, diete vegetariane e vegane.
– Scarso controllo glicemico.
– Stress cronico.
– Tossine (pesticidi, erbicidi, fitofarmaci…).
– Dieta ricca di rame (compete con lo zinco).
– Aumentati fabbisogni (infanzia, adolescenza, gravidanza e allattamento).
– Aumentate perdite (diarrea).
Tra i segni di deficit di zinco:
– Riduzione difese immunitarie.
– Disordini neurologici, depressione.
– Diarrea per maggior sensibilità alle infezioni (coli).
– Allergie alimentari, lo zinco controlla i livelli di istamina.
– Malassorbimento e leaky gut.
– Capelli ed unghie sottili.
– Acne, manifestazioni dermatologiche.
– Ridotta funzione tiroidea.
– Ritardo nella crescita.
– Scarso controllo glicemico.
L’integrazione con zinco deve essere valutata in modo personalizzato ed è necessario porre attenzione alla qualità degli integratori.
La forma bisglicinata è tra le più biodisponibili, a differenza delle forme di zinco inorganiche (come gli ossidi).
Nella mia *piccola* esperienza professionale ho notato buoni (molto buoni) risultati in pazienti con ipotiroidismo, malattie infiammatorie intestinali, acne, malattie autoimmuni, a supporto della fertilità e utile integrazione per migliorare la salute di capelli e unghie (molto più forti e resistenti).
A review on role of essential trace elements in health
and disease. Journal of Dr. NTR University of Health Sciences 2015;4(2) 75-85.
www.ncbi.nlm.nih.gov: J Res Med Sci. 2013 Feb; 18(2): 144–157. Zinc and its importance for human health: An integrative review.
Nazanin Roohani, Richard Hurrell,1 Roya Kelishadi,2 and Rainer Schulin