Qualche settimana fa una carissima collega neuropsicologa claudia araseli scarlatella mi ha chiesto di scrivere qualcosa in merito alla relazione tra autismo, dieta, salute intestinale, integrazione, stile di vita.
L’intervento psico-educativo si completerebbe con quello dietetico per il miglioramento della qualità di vita dei soggetti autistici e dei loro care-givers.
Così per gioco è nato questo articolo che ho lasciato nelle mani di claudia, per poterlo lasciarle ai genitori dei bimbi che parteciperanno ad un campus estivo residenziale.
claudia ha fondato un’associazione culturale e sociale fantastichementi.
Questo il testo che ho scritto per loro. Progetti futuri? Si, potrebbero esserci, proprio grazie a Claudia e al suo spirito di iniziativa, alla sua apertura verso il mondo della nutrizione funzionale, di cui mi occupo e che continuo a studiare ed approfondire.
Buona lettura.
L’autismo è una condizione del neuro sviluppo che compromette la capacità di interazione e comunicazione del bambino con il mondo.
E se tale condizione non riguardasse solo il cervello?
Le evidenze in merito all’influenza che il nostro intestino ha sul cervello sono tante.
L’intestino è il “secondo” cervello, oltre alle funzione digestive, ha incredibile attività neuro-endocrina ed immunitaria, ovvero produce molecole che comunicano con il cervello. Il cervello a sua volta manda segnali all’intestino.
In diversi soggetti con autismo spesso i comportamenti-problema sono aggravati o indotti da problematiche gastrointestinali. La comunicazione può essere funzionale e positiva, così come disfunzionale e problematica.
Questo spiega la frequente presenza di disordini gastrointestinali nei bimbi autistici.
L’asse intestino – cervello è mediata dal microbiota intestinale, ovvero da quella popolazione di microrganismi che vivono con noi.
Questa miriade di organismi ha un ruolo protettivo, digestivo, metabolico, produce micronutrienti per noi (vitamine, acidi grassi, aminoacidi), è coinvolto nei processi di detossinazione ed eliminazione (ormoni e tossine), produce neuromediatori come la serotonina, la dopamina, e molecole pro e anti infiammatorie, nonché regola la risposta immunitaria.
Quando il microbiota è fuori equilibrio, dall’intestino dipartono segnali infiammatori, la parete intestinale può essere danneggiata perdendo la funzione di filtro selettivo, lasciando passare “tossine” che raggiungono il cervello e innescando reazioni infiammatorie ed immunitarie.
La barriera intestinale è composta da più parti: il microbiota, lo strato mucoso, le cellule intestinali (enterociti), il sistema immunitario intestinale, il sistema nervoso intestinale, i vasi sanguigni.
Se tutto funziona bene dall’intestino passeranno solo molecole e nutrienti funzionali al benessere, tra cui minerali, vitamine, acidi grassi e aminoacidi essenziali, fondamentali per il cervello.
Un uso massiccio di antibiotici, il parto cesareo, l’allattamento artificiale, un ambiente tossico (pesticidi, erbicidi, plastiche, conservanti, metalli pesanti, inquinamento), una dieta ricca di alimenti industriali e scarsa di cibo fresco e stagionale, sono tutti fattori di rischio per alterazioni del microbiota e conseguenze gastrointestinali e neurologiche.
L’ equilibrio del microbiota e il ripristino dell’integrità della parete intestinale devono essere parte di un percorso integrato nei soggetti autistici.
Le figure professionali (neuropsichiatra, psicologo, dietista o biologo nutrizionista, psicomotricista) integrano le proprie competenze per un obiettivo comune.
Se da un lato il lavoro psico-educativo aiuta il bambino a migliorare le funzioni cognitive, comportamentali e comunicative, dall’altro il lavoro sull’alimentazione permette di lenire i disturbi gastrointestinali, spesso invalidanti, e di supportare l’aspetto neurologico (umore, attenzione, emozioni…).
Il miglioramento dei sintomi intestinali e il riequilibrio di una microflora funzionale sono altresì fondamentali per un miglior assorbimento di nutrienti e micronutrienti per la crescita del bambino e nutrire il cervello, abbassare l’infiammazione e regolare la risposta immunitaria.
La dieta e la corretta integrazione (quando necessaria) sono tra i più importanti modulatori del microbiota. Una valutazione nutrizionale e un protocollo alimentare personalizzato sostengono il bambino ed il genitore nel migliorare la sintomatologia autistica e la qualità di vita.
LA DIETA
Ricercando in letteratura ci sono alcuni studi che evidenziano gli effetti positivi di protocolli dietetici di diverso tipo, anche se all’oggi non esistono delle vere e proprie linee guida sul trattamento dietetico nutrizionale nei disturbi dello spettro autistico.
L’esperienza clinica, tuttavia, mostra come la modulazione della dieta e la corretta integrazione possano migliorare molto la sintomatologia neurologica e gastrointestinale.
Il denominatore comune dei protocolli dietetici è un modello anti-infiammatorio, finalizzato al trofismo della barriera intestinale, ricco di nutrienti funzionali.
Vediamo quali sono i punti cardine dell’approccio nutrizionale:
RIDURRE AL MINIMO IL CIBO INDUSTRIALE (JUNK FOOD)
I cibi processati e confezionati sono ricchi di conservanti, coloranti, addensanti, emulsionanti, ovvero di additivi alimentari.
Questi composti artificiali sono “tossici” per il cervello, oltre che dannosi per l’intestino.
A questo si aggiunge che a volte nei soggetti con autismo vi è una ridotta capacità di metabolizzare le tossine, che andranno quindi ad accumularsi, generando infiammazione e danno.
Questa ridotta capacità può essere correlata a deficit nutrizionali, in particolar modo a carenze di vitamine e minerali.
Cosa fare: evitare il cibo confezionato ed industriale, preferendo il fresco e stagionale. Preferire materie prima semplici con cui comporre una ricetta.
Leggere sempre le etichette del prodotto, con un’attenzione particolare agli ingredienti: scegliete solo alimenti la cui lista degli ingredienti è breve, evitate cibi che contengono additivi, conservanti, aromi, coloranti artificiali e ingredienti con nomi complicati, quasi impronunciabili.
RIDURRE LE TOSSINE AMBIENTALI
Anche se questo aspetto non è direttamente nutrizionale, è in ogni caso parte importante del cambiamento.
Moltissimi prodotti per la cura della persona e della casa contengono “tossine” e metalli che possono interferire con le funzioni cerebrali, con il sistema ormonale (tiroide ed ormoni sessuali).
I deodoranti per la casa, i detersivi per le stoviglie, gli imballaggi del cibo e dell’acqua, i detergenti per i pavimenti, i bagnoschiuma, shampoo, creme, sono veicolo di molecole pericolose: ftalati, parabeni, plastica, metalli pesanti (alluminio, piombo, cadmio e mercurio).
Cosa fare: arieggiare la casa naturalmente, limitare le plastiche e l’alluminio in cucina e in tutta la casa, selezionare prodotti per la casa e per la cura della persona tra quelli naturali, eco sostenibili, fatti con ingredienti derivati dalla natura (plant-based).
CIBO VERO
L’agricoltura e l’allevamento intensivo hanno causato un aumento di residui di pesticidi, erbicidi, antibiotici nel cibo. Hanno dato vita ad organismi geneticamente modificati, per ottenere maggior raccolto, resistente alle infestazioni e alle intemperie.
Il nostro organismo non è fatto per sopportare tante “tossine” e molecole sconosciute, per cui reagisce con l’infiammazione e la reazione immunitaria.
Cosa fare: prestare attenzione alla spesa, preferire vegetali stagionali, locali, a km 0, se possibile biologici, soprattutto se consumati con la buccia, anche per i cereali e la frutta a guscio è preferibile optare per quelli biologici e di provenienza italiana.
Evitare il mais e la soia.
Per gli alimenti di origine animale scegliere pesce di piccola taglia, pescato o allevato in mare aperto (mediterraneo, alaska, atlantico) fresco o surgelato. Optare per carne di allevamento non intensivo, pollame ruspante. Preferire uova biologiche (identificate con la sigla IT 0 all’inizio del codice impresso sulle uova). Evitare il latte, preferire yogurt naturale fatto in casa (fermentato 24 h) prodotto a partire da latte di buona qualità, intero, biologico (caseina A2, capra o pecora).
Non tutti i bimbi con autismo possono consumare latticini, almeno per un periodo di riequilibrio intestinale e sino al miglioramento dei sintomi. In questo caso si possono utilizzare bevande vegetali biologiche derivate da cocco e mandorla nella loro versione naturale. Con queste bevande si possono preparare ricette semplici e nutrienti.
EQUILIBRIO TRA I NUTRIENTI
Una dieta in cui è frequente il consumo di alimenti industriali e cibi conservati risulta essere estremamente povera di micronutrienti, in particolare minerali e vitamine.
È scarsissima di antiossidanti presenti in frutta e verdure fresche e stagionali.
Apporta pochissima fibra, il cui ruolo è importantissimo per l’intestino ed il metabolismo energetico e delle tossine.
Il rischio di una dieta di questo tipo è anche un eccessivo apporto di zucchero, grassi di cattiva qualità e sale. La maggior parte degli snack è studiata per avere un quantitativo ideale di questi nutrienti al fine di stimolare il piacere e la dipendenza (BLISS POINT).
Cosa fare: portare in tavola verdure e frutta colorati ogni giorno, in forma e con metodi di cottura diversi (crude, grigliate, a spiedino, polpette, purè, composizioni divertenti…).
Inserire fonti di proteine nobili secondo il fabbisogno del bimbo, tentando di introdurre anche frattaglie di animali di allevamento non intensivo, il brodo d’ossa e aumentando il consumo di pesce di buona qualità.
Aumentare la presenza di grassi di buona qualità: olio extra vergine di oliva, avocado, noci di macadamia o mandorle pelate (con cui si possono ottenere delle farine), olio di cocco extra vergine (per le cotture e per qualche ricetta), ghee o burro chiarificato.
Evitare margarine, grassi vegetali idrogenati, oli raffinati, alimenti precotti/impanati, prodotti da forno industriali, grassi animali di allevamento intensivo.
Ridurre il consumo di farinacei, anche di quelli senza glutine.
EVITARE FRUMENTO (GLUTINE), CASEINE (LATTICINI) E SOIA, ZUCCHERI E DOLCIFICANTI
Il glutine è una proteina contenuta nel frumento di difficile digestione, il nostro organismo non è in gradi di digerirla completamente. Frammenti di glutine passano dalla barriera intestinale ed entrano in circolo, raggiungendo anche il cervello dove possono interferire con i recettori delle endorfine e causare modifiche comportamentali.
Il frumento contiene altre proteine ed anti nutrienti che hanno un effetto negativo sulla parete intestinale, provocano infiammazione, dapprima localizzata, poi sistemica, raggiungendo il cervello e divenendo neuro infiammazione.
La caseina di tipo A1 (quella del latte convenzionale) viene metabolizzata in una molecola infiammatoria e con effetto oppioide, rallentando il transito intestinale con conseguente diarrea e/o stipsi.
Sia il glutine, sia la caseina hanno un effetto oppioide responsabile della dipendenza da cibi che li contengono.
La soia è una delle coltivazioni maggiormente a rischio di contaminazione da pesticidi, erbicidi e non di rado è un OGM.
Zuccheri aggiunti e/o dolcificanti hanno un ruolo tossico diretto (riduce le capacità di neuro generazione) e indiretto, mediato dall’ alterazione del microbiota. Lo zucchero è pro infiammatorio.
Lo zucchero influenza il metabolismo del glucosio e il ruolo dell’insulina, può causare alterazioni metaboliche, aumento di peso, dislipidemia, ipertensione, diabete di tipo 2, disturbi gastrointestinali, gonfiore, carenze nutrizionali, deficit immunitari.
Non di rado i bambini con autismo presentano un deficit enzimatico che causa malassorbimento degli zuccheri, questi arrivano quindi al colon dove i batteri li utilizzano con produzione di gas eccessivo.
I dolcificanti artificiali potrebbero essere addirittura peggio.
Da evitare assolutamente le bevande zuccherate (spesso piene anche di conservanti e coloranti).
Cosa fare: arricchire la dieta di verdure e frutta colorate, olio extra vergine di oliva, pesce, carne di buona qualità, noci e mandorle, semi di chia, acqua, spezie ed erbe aromatiche.
Ogni tanto preparare qualche dolce fatto in casa con frutta, farina di cocco o mandorla, ghee, tuorlo d’uovo, occasionalmente un pezzo di cioccolato fondente di buona qualità, magari per impreziosire la frutta.
Per limitare il frumento ed il glutine è consigliabile limitare il consumo di cereali, favorendo il riso, e utilizzando altre fonti amidacee come le patate ben sbucciate, la patata americana, le radici. Un esempio: gli spaghetti di zucchina o di carote, colorati, versatili e facili da preparare.
Lo zucchero bianco raffinato va eliminato, per la preparazione di qualche dolce casereccio o per qualche colazione golosa è preferibile optare per un miele locale oppure aggiungendo agli impasti qualche dattero o uvetta frullati, banana schiacciata o mela grattugiata.
Al posto dei succhi o bevande zuccherate è utile preparare infusi fruttati, acqua aromatizzata con frutta e menta.
NB: tecniche di preparazione e cottura possono ridurre gli anti nutrienti, come l’ammollo dei cereali e dei legumi in acqua e aceto per una notte, la cottura lenta dei legumi in acqua a cui aggiungere 1 pezzetto di alga kombu o una foglia di alloro, senza salare, la fermentazione.
RESTRIZIONI ULTERIORI
Alcuni bimbi con una sintomatologia simil allergica o con disturbi intestinali particolarmente invalidanti, sono necessarie ulteriori restrizioni, ad esempio limitare istamina, ossalati e salicilati.
Ma questo è un lavoro che deve essere fatto da professionisti esperti onde evitare diete sbilanciate e carenze nutrizionali in un bambino che deve crescere.
INTEGRAZIONI
Questo è argomento delicato perché per fare una corretta ed utile integrazione è necessario valutarne l’effettivo bisogno e capire quale dose consigliare. L’integrazione fatta male potrebbe essere peggiorativa.
Tuttavia spesso necessaria a causa della dieta “monotona” e ripetitiva dei bimbi con autismo, soprattutto per i nutrienti importantissimi per il cervello, per i processi di detossinazione, per l’intestino.
Qui un breve elenco di quelle che potrebbero essere integrazioni necessarie:
Vitamine liposolubili: A, D, E, K
Vitamine del gruppo B, in particolare B1, B12, B9, B6 e vitamina C
Magnesio, potassio, zinco, selenio, rame, ferro, iodio, cromo
Acidi grassi omega 3 di buona qualità
Olio di fegato di merluzzo (ricco di vitamine liposolubili ed omega 3)
Colina
Crucumima
Antiossidanti come n-acetil cisteina, coenzima Q10, glutatione (liposomiale)
Flavonoidi e polifenoli
Enzimi digestivi
Colostro
Aminoacidi essenziali
Collagene idrolizzato
Integrazione di supporto intestinale
Probiotici (possono agire sia a livello intestinale, sia sull’ansia, sull’umore, sul comportamento ossessivo, in particolare lattobacilli e bifidobatteri)
Prebiotici (al giusto tempo)
STILE DI VITA
Non solo dieta.
È importantissimo curare l’esercizio fisico, lo sport, gli hobbies, il gioco, la musica, il riposo notturno, le tecniche di rilassamento.
Il gioco anche in cucina, coinvolgendo i bimbi nella preparazione di ricette semplici.
Il contatto con la natura e con gli animali sembra avere un ruolo molto positivo.
PERSONALIZZARE
È difficile dare delle linee guida, ogni bimbo è diverso e può reagire più o meno bene ai cambiamenti.
Un intervento integrato può alleviare il carico di fatica e di responsabilità dei genitori o del care-giver, fornendo aiuto e consigli su come rapportarsi al bambino con autismo.
La strada giusta non è così semplice da trovare, si fanno delle prove, si aggiusta il tiro, si trovano soluzioni alternative.
Queste indicazioni NON sono la pillola magica, la dieta non è causa di per sé, né la soluzione dei disturbi dello spettro autistico. Le malattie multifattoriali sono difficili da trattare, ma dieta e stile di vita sono uno straordinario strumento a supporto degli altri interventi terapeutici, con potenziali effetti positivi sui sintomi e sul miglioramento della qualità di vita.







