Le diete chetogeniche rappresentano una vera e propria dietoterapia, ma purtroppo ci sono molte aree grigie intorno a questo approccio, anche tra professionisti.
Vi voglio regalare un video della drssa francesca manfra, medico e biologo nutrizionista, nonché stimatissima collega, che spiega in modo semplice, chiaro e trasparente cosa si intende per diete chetogeniche.
La chetosi è un meccanismo fisiologico che avviene in condizioni di digiuno e/o apporto molto basso di carboidrati, tra i 20 e i 50 gr al giorno.
E’ una risposta di adattamento che ha permesso all’uomo di sopravvivere durante periodi di carestia e/o di mancato approvvigionamento.
Tutt’altro è la cheto acidosi diabetica che si presenta quando manca insulina, condizione patologica pericolosa. In questo caso la glicemia è altissima, l’insulina azzerata, è presente uno stato di allarme sistemico con aumento di ormoni “di salvataggio” come adrenalina, noradrenalina, glucagone e cortisolo, i livelli di chetoni nel sangue sono oltre 3 volte superiori rispetto alla chetonemia che si instaura nelle diete chetogeniche utilizzate come dietoterapia.
La dieta chetogenica non è una, ma ce ne sono di diverso tipo. In comune hanno un apporto di proteine normale, sovrapponibile a quello indicato dalle linee guida per una sana alimentazione, e un apporto di carboidrati molto basso.
La variabile è rappresentata dal contento di grassi:
normolipidica = grassi medi
ipolipidica = grassi bassi
iperlipidica = grassi alti
La scelta dipende dallo scopo per cui si sceglie la dieta chetogenica e in base allo stato nutrizionale del paziente.
Durante le visite con i pazienti mi capita di individuare condizioni che potrebbero giovare di questa dietoterapia.
Contatto il medico curante condividendo questo approccio.
E’ compito del medico fare una valutazione clinica e valutare gli esami da fare, per poi prescrivere la dieta e aggiustare una eventuale terapia farmacologica.
Io mi occupo poi di seguire l’elaborazione e le diverse fasi della dieta.
E’ uno strumento terapeutico di grande valore, al pari di altri protocolli dietoterapici, ma deve essere fatta bene e monitorata nel tempo.
Ci sono indicazioni e controindicazioni per cui è importante non affidarsi al caso o a internet o all’esperienza di un amico o improvvisarsi, ci sono aspetti da non sottovalutare nella sua prescrizione ed elaborazione, come l’idratazione e l’integrazione multi salina, il corretto apporto dei nutrienti, gli aggiustamenti farmacologici, la scelta qualitativa delle fonti di grassi, proteine e fibre…
La chetogenesi avviene principalmente nel fegato dove i grassi vengono usati per produrre i corpi chetonici, il nuovo carburante energetico.
I corpi chetonici sono in parte utilizzati, in parti eliminati attraverso le urine.
Affinchè i grassi vengano veicolati al fegato devono essere presenti delle navette di trasporto, si tratta di proteine, in particolare di albumina.
Se il fegato ed i reni sono affaticati e/o se è presente malnutrizione proteica e/o sarcopenia, la chetogenesi potrebbe essere rallentata.
In questi casi è utile correggere questi aspetti per migliorare e rendere più efficace la dieta chetogenica.
Un altro aspetto importante è la salute intestinale, il microbiota influenza gli esiti della dieta e al contempo ne è influenzato. Durante la dieta, e ogni qualvolta si modificano abitudini alimentari, può presentarsi un’alterazione dell’alvo, gestibile con alcuni accorgimenti dietetici.
Le diete chetogeniche si sono dimostrate efficaci:
– nella riduzione dell’infiammazione
– nella riduzione dell’insulino resistenza
– mel miglioramento del profilo metabolico (glicemia, colesterolemia, trigliceridemia)
– miglioramento di cefalea ed emicrania
– riduzione del grasso viscerale
– riduzione delle apnee notturne
– riduzione di peso e di grasso viscerale pre intervento chirurgico
– maggior focus, concentrazione e miglioramento cognitivo
– dimagrimento con preservazione della massa magra
– modulazione del microbiota
– miglioramento di disturbi gastrointestinali grazie agli effetti dei corpi chetonici sul sistema nervoso e sul nervo vago
Vi lascio qui il link diretto al video, non perdetevelo, ne vale la pena.
Ringrazio di cuore la drssa francesca manfra per la sua professionalità e per avermi autorizzato a pubblicare qui per voi la sua diretta.
NB: cliccando sulle parole in azzurro potete visitare il sito e la pagina Facebook della dottoressa.







