No plastica & Co

da | Giu 5, 2019 | Blog

La qualità del cibo che scegliamo ogni giorno è importantissima.
Sapere un po’ la storia di ciò che mettiamo in tavola credo faccia parte di una consapevolezza necessaria per apprezzare e curare le pietanze che prepariamo: freschezza, stagionalità, località, varietà, colore…

Ma, c’è un “ma”…
Cosa ce ne facciamo di un alimento biologico, locale, stagionale, di allevamento al pascolo, se lo cuciniamo o lo riponiamo in pentole e/o contenitori che possono rilasciare sostanze tossiche nell’alimento?
E se queste sostanze tossiche non fossero solo in cucina, ma anche nei prodotti per la cura della persona (shampoo, creme e cremine, cosmetici, smalti, dentifricio…) e della casa (detergenti per il bagno, per le stoviglie, per i pavimenti)?

Alt! Niente terrorismo! Se volessimo eliminare tutti i pericoli a cui siamo sottoposti credo diventeremo isterici, fobici, arrabbiati e ansiosi, senza ottenere risultati.

Vediamo quali sono i materiali meno idonei e cosa possiamo fare per contenere il problema.

Tra i materiali a cui porre attenzione troviamo il rivestimento delle pentole antiaderenti ed il gorotex per l’abbigliamento tecnico.
Nel teflon (PTFE) e nel gorotex sono state trovate tracce di PFOA, l’acido perfluoro ottanoico.
Questa molecola è stata correlata a diverse problematiche di salute: epatopatie, disordini tiroidei, cancro, infertilità, difetto di crescita, disordini immunitari, malattia renale cronica.
Oggi molte aziende dichiarano che nei loro prodotti è assente.

La plastica è uno tra i materiali più rischiosi, e per la sua diffusione e per il suo utilizzo scorretto (come ad esempio il riscaldamento di pietanze all’interno di contenitori di plastica oppure il contatto diretto di alimenti grassi con la pellicola – vedi la pasta frolla riposta in frigo avvolta dalla pellicola!!!).
Il BPA, bisfenolo – A, è un disregolatore endocrino, influenza cioè l’equilibrio e la funzione ormonale, in particolare per ciò che concerne gli ormoni tiroidei e gli ormoni sessuali. In questo articolo avevo parlato della dominanza estrogenica e di quanto alcune molecole nella plastica possano influenzare gli ormoni sessauli e di conseguenza la fertilità.
Il BPA è usato nella plastica dura, nella pellicola trasparente e nelle lattine, è una molecola presente negli scontrini fiscali.

Gli ftalati rappresentano un’altra categoria di molecole tossiche che troviamo ancora una volta nella plastica, in questo caso quella morbida, vinile, PVC, negli smalti, nei cosmetici, nei prodotti per la cura della casa, nei tappetini da yoga.

In commercio potete trovare plastica BPA-free, tuttavia molti dei materiali utilizzati come sostituti non sono completamente sicuri. Dopo essere stati sottoposti a stress da uso comune (calore, esposizione al sole, uso in lavastoviglie ed in forno a microonde) risultavano avere comunque un’attività estrogenica.

Da evitare il policarbonato, scatolame e lattine, pellicole a contatto con alimenti grassi (formaggi, salumi, carne, burro, pasta frolla), con pietanze e bevande calde.
Manipolare il meno possibile gli scontrini fiscali.

qui potete trovare informazioni dettagliate sulle plastiche e su come evitare quelle più pericolose.
Oggi è possibile trovare bioplastica, eco bio e biodegradabile.

L’alluminio non è un buon materiale, soprattutto se a contatto con alimenti o bevande acide (lattine). L’alluminio può rappresentare un pericolo per la salute neuronale.

Parlando di organizzazione della dispensa avevo già fatto cenno di alcuni materiali “amici”.

Ad esempio per pentole, tegami, stoviglie, colapasta è meglio optare per l’acciaio inossidabile, la porcellana, la ceramica, la ghisa rivestita con porcellana o ceramica.
Per le teglie da forno o da portata, per le ciotole il vetro, il legno, il bamboo, l’acciaio sono buone alternative.
La ghisa è un materiale che potrebbe rilasciare ferro nell’alimento, sconsigliata in persone con alterato metabolismo del ferro (emocromatosi).
La terracotta o coccio è adatta a cotture lunghe a fuoco basso, non direttamente a contatto con il calore (usare uno spargifiamma). Il coccio è poroso, è importante lavare le pentole con acqua e limone e non detersivi che potrebbero impregnare le pentole.

Ci sono delle ottime aziende italiane che garantiscono materiali conformi alle normative sui Materiali ed Oggetti destinati al Contatto con alimenti (MOCA) in continua evoluzione e all’ EFSA.

Per i mestoli, posate preferite l’acciaio, il legno, il bamboo, il silicone platinico*.
Per i taglieri il legno o il silicone platinico*.
(*vedi più avanti nel testo).

Al posto delle pellicole potete provare i fogli di cera d’api, li trovate on line, io uso questi, si possono lavare e riutilizzare, la durabilità dipende dall’uso che ne fate, ma sicuramente oltre un anno.
Ciotole di legno di cocco, cannucce di bamboo per i più piccoli, come quelle di bowlpros.

Di recente ho scoperto un materiale innovativo, la plastica materbi biodegradabile e biocompostabile al 100% prodotta a partire dall’amido di mais. Potete trovare sacchetti gelo in questo materiale, ma anche carta forno di cellulosa biodegradabile.

Per riporre il cibo, gli avanzi, la schiscetta usate contenitori in vetro, così li potrete mettere in forno o nel microonde senza pericolo.
Su amazon e presso IKEA ce ne sono anche con divisori interni.
Ricordate di non riscaldare o scongelare mai nulla all’interno della plastica ed evitare il contatto diretto di alimenti grassi e oli con la plastica.

Acquistate acqua in bottiglie di vetro oppure sfruttate quella del vostro comune (se potabile), informatevi sulla possibilità di installare un filtro ad osmosi inversa o valutate l’uso di una caraffa con filtro che trattenga metalli pesanti e cloro.

Per la vostra acqua o bevande da portare in ufficio, a scuola, in montagna o al mare, vi consiglio i “vecchi” termos in vetro, con l’unico difetto di essere pesanti, o le più pratiche e leggere bottiglie in acciaio inox, in cui potrete riporre bevande fresche o calde senza pericolo di contaminazione.
Io le ho regalate ad amici e fratelli con successo, quelle che ho scelto sono le 24bottles.

Per trasportare una merenda esistono i sacchetti di carta, quelli del panificio per intenderci.
Più di recente ho trovato dei contenitori in *silicone platinico riutilizzabile e sicuro.
Quando usate il silicone è bene scegliere quello di miglior qualità per evitare che ci sia contaminazione.
Il silicone è un materiale derivato da silicio e ossigeno. Si può usare in freezer ed in forno.
Dagli studi era emersa una probabilità che, al primo utilizzo, alcuni stampi in silicone cedessero sostanze nell’alimento se usati a temperature maggiori di 220°C.
Si consiglia per questo di lavare gli stampi e gli utensili in lavastoviglie e di cuocere un impasto prova senza utilizzarlo (queste sono quelle che ho trovato).

E altra cosa importantissima: la spesa.
Esistono ormai quasi in ogni città le “botteghe sfuse” dove poter acquistare diversi alimenti direttamente con i propri contenitori e portate sempre le vostre borse di stoffa o cotone.

Se vi capita di acquistare qualcosa di imballato nella plastica preferite confezioni maxi, in modo da avere un unico contenitore per tanto prodotto. Una volta a casa spacchettate e riponete in materiali più idonei (carta, vetro, ceramica, silicone platinico, facendo attenzione a scegliere contenitori adatti alla congelazione se usati per il freezer) o nei cestini di legno o bamboo per la frutta e la verdura o le patate, direttamente nel frigo negli appositi cassetti o scomparti…

Per i prodotti per la cura della casa e della persona, per i detersivi per il bucato optate per prodotti eco sostenibili e leggete bene gli ingredienti. Ci sono anche in questo settore aziende italiane molto attente.
Anche per gli spazzolini da denti ed i cotton fioc ci sono alternative eco sostenibili realizzate in bamboo.

Spero di aver lasciato qualche spunto pratico, limitare la plastica e i materiali potenzialmente tossici fa bene a noi e all’ambiente. Se ognuno di noi facesse un piccolo cambiamento quotidiano, gli effetti positivi sull’ecosistema sarebbero consistenti.

Di seguito qualche link per approfondire:

Guida ai materiali, documento elaborato da ANDID: scarica il pdf

Materbi plastica biodegradabile e compostabile: link

United Nations Environment Programme: link

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