Psoriasi un approccio funzionale

da | Mag 4, 2019 | Blog

L’anno scorso ho approfondito il trattamento funzionale di Psoriasi e Dermatite Atopica partecipando al corso per professionisti del MetodoApollo. Un corso di altissimo livello che mi ha permesso di chiarire quelle che possono essere le cause ed i fattori scatenanti delle manifestazioni dermatologiche e come agire per ridurre l’infiammazione e l’iper reattività immunitaria che caratterizza queste malattie autoimmuni.
Quest’anno ho avuto la conferma di aver passato la selezione quale professionista abilitato al Metodo Apollo. Insieme ai colleghi biologi, dietisti, dermatologi, medici specialisti, psicologi e alla rete delle farmacie cerchiamo di fornire un approccio integrato agendo su più fronti.

La psoriasi è una malattia autoimmune caratterizzata da un elevato grado di infiammazione sistemica. L’infiammazione è un meccanismo primario di difesa e di riparazione di danni tissutali causati da reazioni autoimmuni.
È presente un’iperproliferazione dei cheratinociti (il tipo cellulare più rappresentato in tutti gli strati dell’epidermide), un’infiltrazione di leucociti (in particolare linfociti T) e un’infiammazione cronica mediata da citochine infiammatorie.
La manifestazione di una malattia autoimmune è il risultato di un’interazione tra fattori genetici predisponenti e triggers ambientali.

Le più recenti evidenze scientifiche riconoscono altri fattori implicati nella malattia autoimmune che si influenzano a vicenda in un circolo vizioso:

Predisposizione genetica
Fattori ambientali (stile di vita, dieta, abitudine al consumo di alcool e fumo, attività fisica, sonno, stress, carenze nutrizionali)
Alterata permeabilità intestinale e delle barriere (cute, polmone, mucose) & leaky gut
Iper reattività immunitaria & infiammazione
Microbioma & disbiosi

I fattori scatenati fanno da grilletto e nelle malattie dermatologiche, ed in particolare nella psoriasi essi comprendono:

Alcuni alimenti che possono avere sia un ruolo tossico diretto (e contribuire a leaky gut), sia immunogeno
Infezioni: streptococco, candida, funghi, aspergilli, virus erpetici, parassiti
Carenze nutrizionale (vitamina D, magnesio, vitamine del gruppo B, in particolare B6, B9, B12, zinco, rame per citarne alcune)
Stress fisico, chimico, biologico, psicologico
Metalli pesanti, pesticidi, erbicidi, tossici ambientali
Alterazioni metaboliche: insulino-resistenza, sindrome metabolica, iperomocisteinemia, disequilibri assi ipotalamo – ipofisi – tiroide/surreni/gonadi
Cattiva gestione dell’istamina (allergie, cambio stagione, dieta, deficit enzimatici, scarsa capacità metilatoria necessaria alla degradazione dell’istamina)

Il metodo Apollo si basa sulla medicina e nutrizione funzionale ricercando cause e fattori scatenanti per ogni singolo individuo, aiutandolo a trovare il trattamento integrato migliore per mandare in remissione e/o contenere la malattia: dieta e stile di vita, integrazioni, trattamento topico specifico e terapia farmacologica (quando necessaria).

Una attenta anamnesi permette al medico di raccogliere preziose informazioni che consentono di orientarsi verso una diagnosi: anamnesi familiare, fisiologica, patologica, trattamenti farmacologici effettuati ed in corso, infezioni pregresse, eventi concomitanti l’insorgere dei sintomi, stagionalità e sintomi, stile di vita e abitudini alimentari.
La valutazione diagnostica comprende una serie di esami che vengono scelti in base al paziente e ai sintomi presentati. Gli esami servono a ricercare e confermare le ipotesi e ad impostare il piano terapeutico.

Proprio sulla base dei fattori scatenanti si distinguono diverse forme di psoriasi:

Volgare: la più comune forma di psoriasi. In questa forma il glutine e la carenza di vitamina D svolgono un ruolo determinante.

Guttata: correlata ad infezione da streptococco, la tossina che libera assomiglia molto alla cheratina, il sistema immunitario reagisce contro la tossina e anche contro la cheratina “self”. Questo fenomeno di somiglianza molecolare è definito molecular mimicry.

Inversa: forma insidiosa e invalidante, correlata a candida, lieviti, aspergilli. Curare la candida è fondamentale per poter migliorare, può essere necessaria una terapia antibiotica, in casi molto meno gravi la correzione dello stile di vita ed il supporto integrativo potrebbero bastare.

Pustolosa: correlata a virus erpetici e stress ossidativo.

Palmo-plantare: scatenata dallo stress ossidativo, soprattutto nei cambi di stagione. In questi casi potrebbero esserci dei difetti nelle vie di metilazione e transulfurazioni (vie che conducono alla formazione di same e glutatione, uno il più importante donatore di gruppi metilici, l’altro uno degli antiossidanti più potenti).

Eritrodermica: correlata ad infezioni ed a trattamenti farmacologici inadeguati, possono esserci febbre e perdita di peso.

Artrite psoriasica: malattia che colpisce le articolazioni, spesso si manifesta prima la forma cutanea e poi quella articolare. Molto sensibile a glutine, latticini, nichel, lieviti, solanacee, ossalati.

Il metodo Apollo è applicato anche alla Dermatite Atopica con un focus sulla sensibilità all’istamina, mediatore chiave della reazione immunitaria ed infiammatoria.
La dermatite atopica è caratterizzata da un deficit di funzione barriera della cute e un’iper reattività immunitaria. Si manifesta con pelle molto secca, arrossata e con forte prurito.
La dermatite atopica si differenzia in estrinseca, quando sono presenti elevati anticorpi IgE (soggetti molto sensibili, pluri allergici), ed intrinseca, con un quadro infiammatorio molto simile alla psoriasi e in assenza di IgE alterate.

Il medico arriva ad una diagnosi e sceglie la terapia e/o integrazione specifica, ma alla base del processo di remissione e contenimento ci sono stile di vita ed alimentazione anti infiammatoria.

Il ruolo della dieta ha l’obiettivo di mantenere la barriera intestinale integra e funzionante, nutrire il microbiota, contenere l’infiammazione e la reattività immunitaria, fornire micronutrienti preziosi e soddisfare i fabbisogni del paziente (sedentario, sportivo, tendente all’aumento di peso o viceversa a perderlo, a seconda della presenza di comorbidità, stress cronico, disequilibri ormonali).

Gli alimenti in grado di attivare l’immunità e pro-infiammatori sono:

Glutine, proteine del frumento, cereali (eccetto il riso non integrale) a causa della presenza di lectine, saponine, inibitori enzimatici. Questi anti nutrienti hanno sia un ruolo tossico sugli enterociti, danneggiando la barriera intestinale, sia immunogeno.
Latte e latticini per la presenza di caseina (non tanto del lattosio, per cui anche tutti i prodotti “senza lattosio” non sono consentiti).
Solanacee: pomodori, melanzane, peperoni, patate con la buccia, bacche di goji, tabacco, ashwagandha. Solanina e lectine sono le molecole problematiche presenti in questi alimenti.
Legumi: fagioli, lenticchie, ceci, fave, soia (in genere piselli e fagiolini sono ben tollerati, ma da testare).
Zuccheri: naturali, di sintesi, sciroppi. Soprattutto i prodotti industriali. Zucchero = infiammazione, stress ossidativo, roller coaster insulinico (pro infiammatorio).
Lieviti: cross reagiscono con il glutine, in presenza di candida, disbiosi possono essere molto problematici e limitanti la remissione.
Additivi, conservanti, gomme, coloranti, glutammato, solfiti, pesticidi, erbicidi, tossine ambientali = carico tossico per organi emuntori tra cui fegato, intestino, reni = infiammazione e stress ossidativo.
Eventuali cibi che provocano sintomi/reazioni e/o cibi verso cui è stata diagnosticata un’allergia.

Come gestire la dieta? Cosa mangiare?
Il consiglio è quello di iniziare con il protocollo alimentare piuttosto rigido per almeno 4-6 settimane per valutare la risposta individuale. A seconda dei casi in seguito potrebbe essere necessario ampliare o restringere ulteriormente il campo.
Alcuni esempi: gestione dell’istamina, carico di carboidrati giornalieri, fabbisogni aumentati, gestione delle fibre (da aumentare o ridurre), quantità di frutta, frequenza di alimenti “ricettati” rispetto a cibo semplice, tolleranza verso le uova, le noci ed i semi, tolleranza verso i grassi consentiti, aggiustamento del fabbisogno proteico…

La dieta si basa sul consumo di:

Carne di animali al pascolo e pollame ruspante (la qualità è basilare).
Pesce pescato nel mediterraneo o di allevamento in mare aperto (mediterraneo, atlantico).
Uova (tuorlo meglio tollerato dell’albume) di galline “felici e ruspanti” o biologiche (identificate con IT 0).
Verdure (non solanacee e legumi) e frutta possibilmente di stagione e locali e/o bio.
Olio extra vergine di oliva, olio di cocco extra vergine, ghee o burro chiarificato (in genere ben tollerato perché provato di lattosio e caseina).
Avocado (se tollerato).
Frutta a guscio non tostata e senza pellicina come le noci di macadamia (non trattate, no oli, no zucchero, no sale, no solfiti).
Frutta essiccata, miele, stevia, eritritolo con molta parsimonia per la preparazione di qualche ricetta oppure in caso di sportivi.
Riso non integrale, patate sbucciate a fondo, castagne, pastinaca, platano.
Farina di riso, pasta di riso (solo riso), farina di castagna, farina di cocco, farina di mandorle pelate attivata, arrowroot, tapioca o fecola, farina di chufa e farina di teff, utili nella preparazione di ricette (meglio se dopo le prime 4 settimane).
Bevanda naturale di riso, di mandorla, di cocco.
Cocco rapè.

Una dieta anti infiammatoria è ricca di alimenti che apportino antiossidanti quali vitamina C,E, acido lipoico, coenzima Q10, carotenoidi, erbe e spezie antinfiammatorie come curcuma, zenzero, cannella, erba tulsi, origano, timo, rosmarino, salvia, basilico, prezzemolo…

Pone attenzione ad un buon controllo dell’insulina e alla gestione dei carboidrati.

Una dieta per essere antinfiammatoria deve tenere in considerazione il rapporto tra acidi grassi omega 3 ed omega 6 (rapporto ideale 1:3 – 1:4) favorendo alimenti fonti di omega 3 (quali pesce pescato, di buona qualità) e riducendo gli omega 6 (oli industriali raffinati, grassi idrogenati, snack e prodotti da forno industriale, proteine animali di origine dubbia).

La spesa e le scelte alimentari vanno indirizzate a prodotti di buona qualità, il meno lavorati e trattati possibile. La produzione locale e stagionale, così come gli acquisti di gruppo permettono di risparmiare, così come scegliere tagli di carne o tipologie di pesce meno noti, ma in ogni caso adatti al protocollo (come la guancia per la carne o sarde ed alici per il pesce).

Alla dieta è affiancata un’integrazione base (in relazione anche ai dosaggi ematici che vengono controllati):

Vitamina D.
Omega 3 (esenti da metalli pesanti, certificazione IFOS, friend of the sea).
Magnesio.
Nei cambi di stagione è consigliato il glutatione liposomiale.
Dosaggi e ulteriori integrazioni sono personalizzati.

Un metodo integrato, in cui il paziente è posto al centro del gioco.

Difficile, impegnativo, richiede partecipazione attiva, ma il risultato è padroneggiare la malattia, imparare a conoscerla e a conoscersi, a mettere in atto strategie di contenimento dei sintomi.
Le malattie autoimmuni come la psoriasi sono malattie croniche in cui si possono alternare periodi di remissione ad altri di riaccensione.

Come visto sopra i fattori in gioco sono molteplici, basta la rottura di un equilibrio per riaccendere la miccia.
La medicina e la nutrizione funzionale agiscono alla radice del problema, rendendo il sistema (il nostro corpo) più forte e più abile a reagire e riparare.

Qui di seguito trovate molte risorse:
Sito del MetodoApollo. Da qui potrete scaricare le linee guida del Metodo Apollo.
Pagina facebook: psoriasi metodo apollo – medicina funzionale.
Per elenco professionisti abilitati al metodo e prenotazioni qui.

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