IL CERVELLO INVECCHIA – NON IN MODO LINEARE

da | Lug 26, 2025 | Blog

MIDLIFE CRITICAL WINDOW // MEZZA ETA’ COME PERIODI CRITICO (40-60enni all’appello

uno studio davvero bellissimo

Brain aging shows nonlinear transitions, suggesting a midlife “critical window” for metabolic intervention

 

Il cervello invecchia e quando invecchia funziona male, si parla di destabilizzazione e desincronizzazione, perdita di connessioni, rallentamento di segnali

Il cervello è fatto di neuroni ma anche  di cellule della glia, il loro mutuo aiuto è essenziale per un buon funzionamento e per la neuroplasticità, ovvero la capacità di riorganizzarsi e creare nuove connessioni.

Disordini metabolici, vascolari, infiammatori, immunitari ed ormonali possono accelerare l’invecchiamento cerebrale ed esporre a più alto rischio di malattie neurodegenerative.

Grazie al neuroimaging, come risonanza magnetica e elettroencefalografia, è possibile intercettare precocemente una disfunzione cerebrale, anni e anni prima che si manifestino segni clinici(ipometabolismo, atrofia, danni cerebrovascolari, accumulo di beta amiloide e proteina tau) e sintomi

Esiste una curva del tempo in cui possiamo osservare quando questi processi di invecchiamento iniziano ad essere un problema per un buon funzionamento e quale timing migliore per intervenire e arrestare, riabilitare e stabilizzare le funzioni cerebrali prima che sia troppo tardi per un risultato significativo sulla qualità di vita. 

 

La fascia di età in cui sono evidenti le prime disfunzioni e su cui ha una grandissima efficacia agire è quella tra 40 e 60 anni = DANGER ZONE o CRITICAL WINDOWS 

In questi anni avvengono destabilizzazione e desincronizzazione, alterazioni metaboliche sovrapponibili a quelle che si osservano in pazienti con diabete tipo 2, ovvero una pronunciata insulino resistenza neuronale con conseguenza sofferenza della cellula e della produzione di energia necessaria a far funzionare bene il network cerebrale. 

Confermato anche da analisi genetica che mette in correlazione geni relativi a GLUT4 (trasportatori del glucosio insulino dipendenti), MCT2 (trasportatori di chetoni e lattato) e ApoE  (trasportatori dei lipidi) con il BRAIN AGING 

Geni ApoE  =  ApoE4 è la variante genica che correla in modo più forte con le malattie neurodegenerative; infatti i portatori di questa variante hanno meno proteine di trasporto ApoE, quindi meno colesterolo e lipidi raggiungono i neuroni. ApoE è importante inoltre per il turnover di beta amiloide (quindi i portatori ApoE4  sono più soggetti ad accumulo) e per l’espressione dei trasportatori del glucosio GLUT (quindi meno trasportatori = meno glucosio).

Di conseguenza meno substrati energetici e meno CLEANING per il cervello ;((( 

Interessante notare che le aree del cervello che invecchiano più velocemente sono quelle più vulnerabili ad insulino resistenza. 

 

Notizia positiva: scelte alimentari, stile di vita, sonno, esercizio fisico, respirazioni, meditazione, relazioni sociali belle, esposizione alla luce naturale, immersioni nella natura POSSONO fare in modo che l’invecchiamento rallenti e che sia mantenuto un cervello fresco, lucido, frizzante, dinamico, ben performante nel tempo.

Nota di riguardo per i corpi chetonici ed il lattato, due substrati energetici alternativi utili ai neuroni, protettivi, neurotrofici, modulatori dell’infiammazione.

Quindi dieta ed allenamento mirato per un cervello in forma. 

Nello studio in oggetto un intervento mirato ad aumentare i chetoni (supplementazione esogena) ha dimostrato effetti significativi di stabilizzazione delle connessioni neuronali e neuroplasticità: nella fascia di età 40-60 anni i risultati sono stati 84,62% superiori rispetto al gruppo 20-39 anni (nei soggetti 60-79 anni invece l’effetto della supplementazione è stato meno della metà del gruppo  più giovane) 

Illuminante 

Significa che se iniziamo precocemente ad occuparci della nostra salute metabolica possiamo evitarci un invecchiamento rapidissimo delle funzioni cerebrali e della capacità di essere lucidi, ricordare, sorridere, sentire emozioni 

Stress ossidativo, infiammazione, disfunzione mitocondriale, disfunzioni endoteliali e vascolari, fenomeni di glicazione, instabilità di membrana, modificazione dell’espressione genica, cellule senescenti e citochine infiammatorie, sistema immunitario in confusione… sono tutte manifestazioni di un sistema che non sa gestire bene l’energia, nè riparere e ripulire 

 

IPER ed IPO glicemia creano un grande stress ed una iper attivazione della glia, le cellule che collaborano al network di connessioni del cervello. Quando la glia è iper attivata si crea quella che è una vera e propria neuroinfiammazione in cui ci sono citochine infiammatorie che ostacolano i corretti segnali, una riduzione dei fattori neurotrofici quali BDNF, un malfunzionamento e ridotta o alterata produzione e smaltimento dei neurotrasmettitori 

(vogliamo ancora trascurare il ruolo preventivo e potente di un monitoraggio continuo della glicemia con CGM???

In un sistema nel caos non ci può essere un cervello sano, abbiamo bisogno di coerenza, di ordine, di risonanza, di armonia nei segnali

Abbiamo un grande potere come esseri umani, quello di poter filtrare, modulare, scegliere quali informazioni far arrivare al sistema per ri-armonizzarlo quando è in confusione 

Partendo dalla luce del sole e del cielo, dalla terra, dalla natura, da cosa mangiamo e beviamo, da come ci muoviamo o da quanto siamo sedentari, dal nostro sonno, dal respiro, dal costruire relazioni sociali piacevoli e positive

Sapevate che la luce del giorno ed i ritmi circadiani, la durata e l’efficienza del sonno rispetto alla luce artificiale hanno a che fare con una minore mortalità per tutte le cause, in particolare per la mortalità cardio metabolica? STAY OUSIDE :)))))) – biblio qui   

 

Certo dobbiamo guardarci bene da tanti insulti esterni, inquinamento, luci artificiali, relazioni tossiche, cibo impacchettato, plastiche e  microplastiche, assenza di spazi verdi e di movimento spontaneo… 

Ma non nascondiamoci dietro a macigni che non possiamo controllare, pensiamo invece a piccole abitudini quotidiane che  possono fare la differenza 

 

Tra i 40 e i 60 anni non possiamo farci fregare! 

Le linee guida per una popolazione sana non sono adatte ad una popolazione ad alto rischio in cui sono già comparse le prime disfunzioni metaboliche

(e aggiungo che in generale le linee guida non riescono mai a centrare il singolo individuo che necessita invece di capire, scoprire, conoscere come funziona e quali adattamenti mettere in atto per vivere bene, prevenire le malattie cronico degenerative, essere più forte e pieno di energia a lungo

 

 

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