OILY MISFOLDING PROTEINS // OLI VEGETALI E MISFOLDING PROTEICO

da | Gen 1, 2025 | Blog

argomento complesso, dinamiche che, prese singolarmente, rischiano di fare confusione, ma prese nel giusto contesto possono tracciare direzioni

Cosa si intende per MISFOLDING proteico?

Le proteine sono tridimensionali, la catena di amminoacidi infatti viene organizzata in modo tale da assumere una certa struttura che le contraddistingue (corretto FOLDING)

La struttura delle proteine ne determina la funzione. 

Quando la struttura per qualche motivo viene alterata, le proteine possono perdere la loro funzione e possono accumularsi (MISFOLDING

La presenza di misfolded proteins è correlata a diverse patologie e disfunzioni, all’invecchiamento, uno degli organi più colpiti è il cervello, quindi parliamo di neurodegenerazione (ma se il cervello non funziona bene è probabile che molti segnali a valle, neurotrasmettitori, ormoni, ritmi circadiani, ne risentano). 

Normalmente la misfolded proteins sono riconosciute ed eliminate attraverso meccanismi di autofagia (come un pac man), attività di lisosomi (organelli ricchi di enzimi che facilitano l’eliminazione di strutture non più utili o danneggiate) e attivazione di proteasi (enzimi che riescono a scindere strutture proteiche).

La corretta struttura (FOLDING) è raggiunta e mantenuta grazie ad alcune proteine chiamate CHAPERONES, che IMPACCHETTANO in ordine la struttura proteica = HSP 70 (heat shock protein) è una di questi “impacchettatori”

A volte succede che HSP 70 non riesce a funzionare e/o che i meccanismi di eliminazione delle proteine misfolded sono compromessi = le proteine non funzionano e si possono accumulare.

 

Che cosa può influenzare questo delicato meccanismo?

Tutto ciò che crea uno stato cronico di infiammazione

Stress ossidativo, disfunzione mitocondriale, alterati ritmi circadiani, vita indoor, alta variabilità glicemica, formazione di AGEs (prodotti finali di glicazione proteica), tossine, sedentarietà, carenza di sonno, eccesso di cibo, di consumo di zuccheri ed oli vegetali raffinati, l’invecchiamento. 

Mi è capitato di leggere un lavoro molto interessante sul ruolo degli oli vegetali raffinati (deodorati, decolorati) sul MISFOLDING proteico, quindi del potenziale pericolo che rappresentano per salute e longevità. 

Qualche appunto: 

Oli vegetali raffinati non sono equivalenti ad acidi grassi polinsaturi omega 6! 

Gli acidi grassi omega 6 sono essenziali, sia l’acido linoleico, sia l’acido arachidonico, sono indispensabili per i neuroni e le sinapsi, sono utilizzati come precursori dei corpi chetonici. 

Ha più senso valutare il rapporto tra omega 6 ed omega 3 (3 o 2,5:1 // 1:1) 

Gli omega 6 presenti naturalmente negli alimenti, ovvero nella FOOD MATRIX, hanno un effetto metabolico diverso e spesso si accompagnano a molecole antiossidanti che riducono il rischio di ossidazione. 

Gli oli vegetali raffinati contengono omega 6 denaturati dalla loro matrice originaria e sono molto più facilmente ossidati a metaboliti attivi come l’ hydroxynonenal.

Gli omega 6 ed omega 3 assunti con il cibo e/o integrazione non sono corrispondenti al 100% a ciò che troviamo in circolo e nelle membrane cellulari. Per questo misurare può essere utile: spesso uso questo test per misurare lo stato degli acidi grassi eritrocitari

Questo accade perché a seconda del contesto metabolico personale e delle dinamiche infiammatorie gli acidi grassi assunti possono essere utilizzati a scopo energetico, plastico, dirottati al cervello… possono provenire dalle membrane cellulari o essere rilasciati dal tessuto adiposo. 

Gli acidi grassi omega 6 di estrazione da oli vegetali sono a lunga catena e possono essere perossidati rapidamente creando specie reattive, andando a formare LDL ossidate, danneggiando le membrane cellulari, innescando attivazione immunitaria (reclutamento di macrofagi in primis), creando un substrato infiammatorio nel tessuto adiposo.

Un’assunzione energetica totale elevata in presenza di oli vegetali raffinati porta ad accumulo di tessuto adiposo con cellule ipertrofiche, fucina di citochine infiammatorie

Gli acidi grassi omega 6 nelle popolazioni esposte al freddo gelido danno un segnale metabolico di costruire grasso a scopo protettivo e termoregolatorio.

 

Torniamo al problema iniziale del MISFOLDING proteico, uno degli attori protagonisti è il metabolita attivo degli acidi grassi omega 6:  l’ hydroxynonenal.

l’ hydroxynonenal può derivare da assunzione di alimenti cotti con oli vegetali ad alte temperature e/o prodotti da forno e snack che li contengono tra gli ingredienti, può derivare dalla perossidazione lipidica degli acidi grassi di membrana cellulare oppure da liberazione di acidi grassi a lunga catena dal tessuto adiposo

l’ hydroxynonenal agisce su più meccanismi: 

  • Impedisce a HSP 70 di impacchettare correttamente (FOLDING) le proteine 
  • Inibisce la capacità di HSP 70 di stabilizzare i lisosomi, organelli necessari allo smaltimento delle proteine misfolded 
  • Influenza i processi di autofagia 
  • Altera l’equilibrio del calcio intracellulare, potente segnalatore di attivazione/inibizione di enzimi quali le proteasi 
  • Danneggia e porta a morte cellulare 
  • Raggiunge l’ipotalamo alterando/danneggiando i centri di regolazione del comportamento alimentare e del dispendio energetico, come POMC, la leptina, i recettori per gli acidi grassi.
  • Effetti simili sul danno/morte cellulare anche a livello epatico e delle beta cellule pancreatiche

 

WAIT! NON SPAVENTIAMOCI 

Questi sono studi, spesso su modelli animali, l’uomo e la sua fisiologia sono mooooolto complessi, tuttavia ci sono molti spunti su cui riflettere alla luce di ciò che accade quando la qualità del cibo che consumiamo è pessima percé estremamente processata e denaturata. 

 

CHE FARE?

  • Consumare alimenti come natura li fa, nella loro matrice 
  • Cucinare con grassi stabili come il ghee o un buon burro di centrifuga da animali al pascolo 
  • Consumare alimenti che apportino omega 3: SMASH FISH, salmone, sgombro, sardine, alici, acciughe, aringa
  • Nuove evidenze mostrano come il beta idrossibutirrato, un chetone, sia una potente molecola di segnale in grado di riconoscere e legarsi alle proteine misfolded e di facilitare l’eliminazione. I corpi chetonici possono essere aumentati attraverso dieta chetogenica, digiuno notturno prolungato, restrizione calorica, esercizio fisico, assunzione esogena. 
  • Il beta idrossibutirrato è responsabile del fenomeno di β-hydroxybutyrylation ovvero dell’interazione con proteine dislocate in differenti tessuti. Affascinante
  • Ipotizzate altre molecole che possano avere un ruolo protettivo, come il lattato aumentato grazie all’esercizio fisico 

 

Stay curious! E siate di mente aperta! Sempre! Siamo in divenire continuo!

 

Intake of ω-6 Polyunsaturated Fatty Acid-Rich Vegetable Oils and Risk of Lifestyle Diseases

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