International consensus on fasting terminology: è il titolo di un articolo appena uscito sulla rivista CELL METABOLISM: il tentativo è quello di trovare una terminologia chiara e condivisa per raccogliere dati, fare ricerca e comparare i risultati usando la stessa terminologia e rendere più affidabili i risultati ed avere un linguaggio comune e comparabile.
nel 2022, durante un corso di scuola e medicina di nutrizione funzionale, ho tenuto una relazione sul digiuno e la neuroinfiammazione, già allora avevo cercato le definizioni più comuni in tema FASTING:
- si riducono le scorte di glicogeno
- aumenta la lipolisi e il flusso di acidi grassi liberi
- aumenta la gluconeogenesi da substrati quali lattato, glicerolo, aminoacidi
- aumenta la produzione di corpi chetonici
il digiuno modula inoltre numerosi enzimi e fattori di trascrizione
per gli addetti ai lavori:
- riduce l’attività di mTOR, IGF, insulina
- aumenta l’attività di AMPK, dei processi di autofagia ed apoptosi, di riparazione
- aumenta il turn over mitocondriale (mitofagia e mitocondriogenesi)
- agisce sull’acetilazione degli istoni
- aumenta la concentrazione di butirrato con effetti epigenetici
- attiva le sirtuine, FOXO, NRF2
- favorisce la riparazione del DNA
- azione sulle stem cells
le applicazioni sono molteplici: metabolismo glucidico e lipidico, insulino resistenza, leptino resistenza, modulazione del microbioma, prevenzione e trattamento di malattie cardiovascolari, cerebrovascolari, disturbi metabolici, oncologico, infiammazione cronica, stress ossidativo, modulazione immunitaria, umore, attenzione e disturbi cognitivi…
l’articolo passa in rassegna la differenza tra restrizione calorica, restrizione di un certo macronutriente (vedi dieta chetogenica) che si differeziano da “starvation” ovvero malnutrizione.
- restrizione calorica: assunzione tra un 20-40% del proprio fabbisogno energetico p
- digiuno astinenza volontaria da cibo, cibo e bevande per un certo scopo terapeutico, religioso, culturale
- digiuno modificato: assunzione di energia fino al 25% del fabbisogno
- digiuno liquido: consente liquidi fino a 500 calorie
- digiuno secco: completa astinenza da cibo e bevande, compresa l’acqua
- digiuno ad acqua: consentita solo acqua
- FMD: fasting mimicking diet, fino al 50% del fabbisogno energetico ma inferiore a 1000 calorie giornaliere
- IER: intermittent energy restriction ovvero restrizione energetica intermittente, alterna fasi di restrizione calorica e fasi ad libitum
- IF: digiuno intermittente > 24 h e < 48 h
- TRE: time restricted eatiing ovvero digiuno che limita la fase di alimentazione ad un determinato numero di ore del giorno, > 14 h ma < a 24 h
- digiuno continuo breve o lungo: breve per 2-3 gg, lungo superiore ai 4 gg
- periodico: che si ripete ad intervalli regolari (settimanalmente, mensilmente…)
- religioso o culturale
si sta tentando di creare un linguaggio comune, ma a volte mi sembra che si complichino le cose invece di renderle più semplici e fruibili
sicuramente ci saranno aggiornamenti e sviluppi
nel frattempo… il digiuno non è una magia… ha ottime potenzialità
ma è pur sempre uno stress, se usato con criterio ed al momento giusto è terapeutico, in altri casi può invece essere negativo
più volte mi è capitato di lavorare con pazienti che si sono trovati con iperglicemia mattutina, corretta con una miglior gestione del timing dei pasti e aggiustando le ore di digiuno affinchè non venga letto dal cervello come pericolo o carestia!!! in quest’ultimo caso si accede la cell danger response che prevale su tutto il resto (allerta per possibile pericolo, immunità ed infiammazione allertati, produzione di energia, ormoni, funzioni non vitali represse)
cercate con la lente, ci sono diversi articoli qui sul blog in cui ho parlato di DIGIUNO!
non fissiamoci “solo” sulle ore di digiuno, ma pensiamo bene a cosa mangiare quando mangiamo, a quale timing migliore, alla qualità di ciò che mettiamo nel piatto e a come ci approcciamo al pasto (nervosi, voraci, ansiosi…)!
ps: di notte si dorme, il sonno è ristoratore, quindi non si mangia (a meno che non lo facciate durate un sogno :)))) o se vi trovate ad affrontare disturbi psichiatrici come i disturbi dell’alimentazione o ansia, panico, schizofrenia, bipolarismo, disturbo ossessivo compulsivo – qui si parla di situazioni molto delicate che possono trovare una soluzione, ma non è la sede per spiegarlo in questo articolo perché è giusto dare spazio al legame tra salute mentale e metabolica