Certamente conosciamo la stagionalità di verdure ed ortaggi e frutta, dei formaggi, del pesce, dei cereali e dei legumi, dei tuberi e radici…
Eh si tutto è dettato dai ritmi della natura, dalle variazioni di luce e temperatura e campi elettromagnetici
Ma anche noi siamo essere stagionali e strettamente correlati alla localizzazione geografica in cui viviamo, ci comportiamo e “funzioniamo” in modo diverso a seconda di questi stimoli ambientali… si anche a livello metabolico!
Pensate che il nostro microbioma si sincronizza con il microbioma dell’ambiente intorno a noi
Ecco perché mangiare stagionale e locale, al giusto grado di maturazione, così come alimenti non processati, di piccole produzioni estensive, cercando di variare ciò che natura offre!!!
Sicuramente se ci fate caso noterete un’abbondanza di frutta nel periodo estivo, ricca di colore, dolce, mentre in inverno poco nulla
Anche se siamo tristemente abituati a trovare tutto in ogni stagione
Il nostro essere circadiani e stagionali ci permette di regolare il metabolismo in modo diverso:
Quando c’è freddo, è inverno e le giornate sono corte, i nostri mitocondri lavorano a nostro vantaggio per produrre calore e sfruttiamo meglio gli stimoli di freddo e buio per supportare l’attività metabolica ed ormonale, quindi la melatonina ed il sonno
Sapete che la melatonina è in grado di legarsi ai recettori per la vit D e sopperire a quella che è la carenza di produzione endogena della vitamina in inverno???
Se ci pensiamo l’inverno ci porta anche a desiderare alimenti più ricchi in grassi, cotture lunghe, alimenti caldi, pensiamo a spezzatini, arrosti… e magari qualche tubero come le patate, le carote al forno
L’efficienza mitocondriale nel produrre calore ci fa macinare bene con queste scelte
In estate invece predominano luce e calore, luce rossa e quasi infrarossa, raggi UV, maggiore vita all’aperto e di conseguenza migliori valori di vit D
La luce e la vita all’aperto migliorano la performance della catena di trasporto degli elettroni, quindi siamo in grado di gestire più energia, anche dai carboidrati che predominano in questa stagione sotto forma di frutta
Non significa abbuffarsi, ma godere del piacere di una pesca appena colta dall’albero oppure di una manciata di lamponi raccolti nel bosco
Anche perché la luce, in particolare i raggi UV, attraverso un sottile e delicato meccanismo di regolazione, favoriscono il dispendio energetico e riducono la fame (LEPTINA grazie di esistere)
Tuttavia partiamo da contesti e situazioni differenti e la teoria non è immediatamente applicabile nella pratica
Dobbiamo capire a che punto siamo e da lì avvicinarci a quello che è il ritmo della natura, la sincronizzazione con luce, buio, ambiente aperto, suoni, colori – questo ci regala un reset dei nostri orologi biologici interni che regolano ogni aspetto della nostra fisiologia e il flusso di energia, quindi ormoni, neurotrasmettitori, immunità, digestione e salute intestinale, pressione arteriosa, umore…
Pensate un pò come se vi doveste accordare proprio come si fa con la chitarra
e non dimenticate che il cibo raccoglie informazioni dall’ambiente dove nasce, cresce, vive e queste informazioni (luce, temperatura, geolocalizzazione, deuterio, acqua “energizzata”) noi le accogliamo e le usiamo per produrre energia in maniera efficiente
riuscire a trovare armonia con l’ambiente in cui si vive e scegliendo cibo vero possiamo rimodellare il nostro metabolismo come deve essere per sua natura, ovvero abile a gestire qualsiasi fonte di energia (carboidrati o grassi) alternativamente a seconda della disponibilità senza incepparsi solo su un substrato energetico
salute metabolica & flessibilità metabolica
Take the rhythm