DIETA CHETO // LOW CARB & REINTRODUZIONE DEI CARBOIDRATI

da | Ago 31, 2024 | Blog

TRANSIZIONE TRA DIETA CHETOGENICA E CARBOIDRATI: L’IMPORTANZA DI UN APPROCCIO GRADUALE NELLA REINTRODUZIONE DEI CARBOIDRATI

I grassi hanno un effetto interessante sul nostro corpo: possono preparare (“priming”) le beta cellule del pancreas a produrre e secernere insulina in risposta all’aumento dei livelli di zucchero nel sangue. Questo è particolarmente rilevante per chi segue diete chetogeniche o molto povere di carboidrati.

nelle diete chetogeniche la presenza di grassi e l’effetto “priming” sulla secrezione di insulina è reso neutro dall’assenza o minima presenza dei carboidrati

Ma cosa succede quando interrompi improvvisamente una dieta di questo tipo con un pasto RICCO di carboidrati?

L’improvvisa introduzione di carboidrati dopo un periodo di restrizione può causare una ripresa significativa e duratura nei livelli di glucosio e insulina.

Il corpo, non abituato a gestire un elevato carico di carboidrati, risponde con una progressiva e sostenuta produzione di insulina.

Ma cosa succede esattamente?

Una persona abituata a consumare carboidrati presenta due picchi di insulina postprandiali: il primo subito dopo aver mangiato e il secondo circa un’ora dopo.

Spieghiamo questi due picchi in modo semplice: il primo picco rappresenta l’insulina immediatamente disponibile, rilasciata non appena si mangia; il secondo picco è la riserva, una sorta di “magazzino” che continua a sostenere la rimozione del glucosio dal sangue.

In una persona abituata a una dieta molto bassa in carboidrati (come una dieta chetogenica), quando si reintroducono i carboidrati, la “macchina” insulinica è rimasta inattiva per un certo tempo. Di conseguenza, il primo picco di insulina potrebbe non verificarsi, ma la riserva insulinica è presente, portando a un rilascio progressivo di insulina, che diventa sempre più elevato e, soprattutto, permane in circolo per un periodo più lungo.

Questo può portare a un accumulo di energia nel tessuto adiposo, poiché l’insulina favorisce l’immagazzinamento del glucosio sotto forma di grasso.

ciò accade anche per un altro motivo: le cellule sono meno pronte ad usare glucosio come fonte di energia (avendo imparato ad usare prevalentemente corpi chetonici ed acidi grassi), quindi l’insulina spinge verso lo stoccaggio nel tessuto adiposo.

Questo effetto può avere conseguenze sul lungo termine, specialmente se tali “rialzi elevati” di insulina e glucosio diventano frequenti.

È quindi fondamentale gestire con attenzione la transizione tra diete chetogeniche e il reintegro dei carboidrati per evitare potenziali effetti negativi sul metabolismo e sulla composizione corporea.

un cospicuo rialzo di glicemia ed insulina può portare a grande variabilità glicemica (curva instabile con episodi di iperglicemia ed ipoglicemia reattiva), minor capacità di gestire la fame, ritenzione di liquidi, infiammazione.

In conclusione, i grassi giocano un ruolo cruciale nella regolazione dell’insulina, ma è importante essere consapevoli di come il nostro corpo può reagire a cambiamenti improvvisi nella dieta.

Un approccio equilibrato e ben pianificato è la chiave per mantenere un metabolismo sano e prevenire l’accumulo di grasso indesiderato.

tracciare dati e sensazioni nel tempo con carta e penna o la tecnologia è molto molto utile per essere consapevoli e forti nelle proprie scelte, quando si prova cosa significa stare bene, la strada si apre sulla bellezza e la curiosità verso se stessi 

 

NOTA IMPORTANTE: in questo articolo parliamo di un’introduzione di carboidrati un pò scriteriata, dopo periodi di restrizione degli stessi.

l’aumento del tessuto adiposo avviene in presenza di disponibilità energetica, quindi se ci sono anche ‘calorie’ aumentate rispetto al reale fabbisogno (grazie ad ELENA, prezioso il tuo pensiero rispetto al reel).

altri effetti come una scarsa regolazione della fame, meno benessere, ritenzione di liquidi, stanchezza invece si possono manifestare indipendentemente dall’aumento di tessuto adiposo perché dipendono da un aumento della variabilità glicemica  

 

Dott. Alessandro De VettorQUI il suo profilo IG
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