JET LAG

da | Giu 16, 2024 | Blog

viaggi internazionali, scali, tantissime ore seduti in quota…
un vero stress psico fisico che ci mette alla prova, ma con qualche accorgimento possiamo ridurre i sintomi da jet lag e recuperare benessere più rapidamente
viaggiare da EST a OVEST è più complicato perché si torna indietro nel tempo e può capitare di arrivare in loco e dover affrontare una giornata impegnativa
da OVEST verso EST il tempo si sposta in avanti ed è meno difficile recuperare il ritmo
QUI avevo già scritto qualche trucco per ottimizzare i viaggi lunghi con fuso orario e la relazione con l’andamento della glicemia. tra le tante cose:
  • adattarsi all’orario di destinazione già una settimana prima avvicinandosi poco per volta 
  • sincronizzare l’orario grazie alla luce e/o il buoi e/o schermando le luci blu con occhiali blue blockers
  • sincronizzare o geolocalizzare il luogo entrando in contatto con la terra con il grounding 
  • mantenersi attivi anche in aereo alzandosi di tanto in tanto, prediligere attività brevi ed intense per svegliarsi, di postura equilibrio stretching yoga pilates per rilassarsi, camminare all’aperto è utilissimo 
  • gestione dei pasti… in quota e prima di partire evitare grandi porzioni di carboidrati, la glicemia già di per sè è meno stabile e/o più alta per lo stress del viaggio e di essere in quota, idratazione sempre!
a volte sempre difficile e dispendioso organizzare il tutto, ma credetemi, pianificare in anticipo salva la qualità della vita giunti a destinazione
e ve lo faccio raccontare con le parole di una carissima paziente, in gravidanza:  italia – US // US – italia
ho aiutato nell’organizzazione del viaggio e degli spuntini / pasti, suggerendo di evitare di dormire nelle ultime ore di viaggio verso US in quanto si sarebbe ritrovata la giornata lavorativa davanti
qualche trucchetto per gestirsi in US
e per il rientro ormai era talmente sul pezzo che si è gestita alla grande rientrando un pò affaticata, ma già dopo qualche giorno come nuova!
“Sono rientrata ieri. Volevo aggiornarla sul viaggio.
Voli in aereo gestiti molto bene, direi anche meglio di passati viaggi che ho fatto. Forse perché ero più preparata. In generale solo una lieve nausea ma davvero poca. Non ho praticamente mangiato quello che mi hanno dato in aereo.
All’andata più facile perché mi sono portata da casa grana, carote crude, fragole e frutti di bosco. A fine viaggio mi sono mangiata poi un pacchetto di cracker perché sentivo di aver bisogno di qualcosa di secco per la nausea. Per il resto top.
Al ritorno è stato più difficile organizzare i pasti e ho ceduto con l’insalata, purtroppo in aereoporto c’erano solo panini, hamburger e cose del genere. Quindi ho pranzato con un’insalatona con pollo, ne ho presa una per la metà del viaggio e quasi all’arrivo avevo invece comprato una frittata (utopia ma l’ho trovata). Che è diventata il pranzo in pratica del giorno dopo, a cui ho aggiunto un pacchetto di cracker. E ho cenato invece con polpo e verdure.
Il soggiorno in America invece più complicato. Ho fatto colazione tutte le mattine con uova (in teoria due ma secondo me erano di più). Per evitare l’errore della prima mattina (ho ordinato la colazione all’hotel e mi hanno portato un piattone con uova, prosciutto grigliato che ho digerito il giorno dopo e patate super condite), ho fatto spesa. Quindi poi mi sono presa le uova da asporto, a cui ho aggiungo un paio di fette di pane (ho fatto davvero fatica a trovare del pane che non avesse un quantitativo di zucchero esagerato e non sembrasse super chimico), e avocado.
Per alcuni pranzi ho fatto spesa quindi mi sono lavata pomodorini e carote, guacamole, ho comprato dell’humus e avevo sempre il mio grana.
Per le cene invece ho cercato di mangiare pesce (il granchio è fantastico) ma non ci sono riuscita sempre. E in ogni caso era tutto molto condito.
Pochissimo caffè, avevo sempre con me London Nootropics.
Tasto molto dolente, l’acqua. Non la bevono e soprattutto gasata non si trova.  nell’ufficio dove mi trovato non avevano nemmeno l’erogatore, la prendevano da rubinetto (ed era terribile). Quindi ho bevuto meno.
Non sono riuscita poi a fare ginnastica ma ho camminato quasi tutti i giorni quindi un pò spero di aver compensato.
Sintesi, mi sono gonfiata tantissimo in 10 giorni. che stile di vita paradossale in US!!!!!!
Nota positiva, non ho quasi risentito del fuso, se non all’arrivo, ma credo perché sono arrivata a pranzo e il pomeriggio è stato impegnativo nel non dormire.
Al rientro invece per il momento mi sembra sia tutto normale. Energia livello alto anche se battito molto accelerato. Ma sono stati giorni impegnativi. sono arrivata in serata per cui sono riuscita ad andare a dormire subito. Tra l’altro, ho dormito molto più in aereo all’andata (cercando di non dormire le ultime ore, come mi aveva consigliato). Nel complesso però, complice anche la stanchezza, ho sempre dormito la notte, salvo qualche piccolo risveglio ma sono sempre riuscita ad addormentarmi. Quindi penso abbia aiutato molto.
Quindi ora, vorrei ritornare alla normalità.
Vomito quasi sparito, nausea lievissima per cui riprenderei la dieta. Anche perché questa sensazione di gonfiore da molto fastidio”
(ricordo che è in gravidanza ed i primi mesi ha sofferto tantissimo di nausea e vomito)
che dire: ottima gestione e ottimo recupero nonostante le ore di fuso orario, l’alimentazione in US non semplice da gestire, la mancanza di acqua e la sua meravigliosa gravidanza.

i ritmi circadiani, il timing dei pasti, delle ore di luce, dei sonnellini, dell’attività fisica permettono di sincronizzare ogni singola cellula e di adattarsi più rapidamente ai cambiamenti. 

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