Mi sto appassionando sempre di più al caffè, al mondo del caffè, al caffè nel mondo.
Da poco ho scoperto una bellissima realtà GARAGE COFFEE BROS proprio nella mia città, verona! Una piccola torrefazione di caffè SPECIALTY, credo proprio che sarò una prossima allieva dei loro corsi (se siete curiosi date un occhio al loro sito).
Ed è anche grazie ad una persona conosciuta per caso su Instagram, VALENTINA @specialty_pal che, con il suo carattere accattivante e la sua estrema competenza, mi ha portata ad un livello superiore e ad assaggiare modi diversi di preparare il caffè, se non avete provato il filtro, fatelo!
Perché mi interessa così tanto?
Prima di tutto perché il caffè a me piace molto, sono sempre stata abituata ad apprezzarlo così, liscio, senza alcuna aggiunta.
Fin da piccola ho apprezzato la selezione delle miscele che mio padre portava a casa per fare il suo espresso con una macchina arancione, una (ormai) vecchietta GAGGIA.
Che profumo, che cremosità, che aromi.
Sono cresciuta disdegnando il caffè dei distributori automatici, all’università uscivo a posta per berne uno fatto bene piuttosto che prendere quel triste liquido in bicchieri di plastica.
Oggi se vado a bere un caffè e sento che non è buono al mio palato, lo avanzo.
Qualche anno fa ne bevevo 3 al giorno ora 1-2 al massimo, ma questi devono essere speciali. E solo in un certo momento della giornata.
Al mattino è un rituale.
A casa tengo caffè SPECIALTY e sto cercando di apprezzare le diverse varietà e sfumature di aromi, corpo, sapore. Ethiopia, Kenya, Burundi… si percepiscono le differenze già al solo annusare.
Il caffè, oltre a piacermi, mi ha incuriosito ed interessato per le proprietà che racchiude.
Come dietista non potevo non approfondire per capire quando suggerire il consumo e quando invece è meglio ridurlo o evitarlo (in questo ultimo caso, evitarlo per sempre o solo per un determinato tempo?).
Cosa troviamo nel caffè?
Caffeina, ovviamente, una delle molecole più studiate e con effetti nootropici noti: senso di attivazione, lucidità, energia, veglia, migliora l’attività cognitiva e l’umore, migliora la performance (mediante la modulazione di neuromediatori quali dopamina, acetilcolina, adrenalina, cortisolo e con un effetto antagonista dell’ adenosina molecola importantissima per i ritmi circadiani ed il sonno).
l’adenosina viene prodotta di continuo ed la sua disponibilità è regolata soprattutto dalla qualità e quantità del sonno, se dormiamo poco e/o male i livelli mattutini di adenosina saranno maggiori = per ridurli possiamo sfruttare la luce del sole e del cielo del mattino che migliorano i livelli di cortisolo e con attività fisica a digiuno, oltre a curare l’igiene del sonno. il caffè in questi è meglio posticiparlo un pò, di 30′-120′ dopo il risveglio per evitare un effetto rebound più tardi
Favorisce la produzione di BDNF fattore neurotrofico, aumenta la plasticità delle sinapsi e migliora il metabolismo del glucosio, il tutto si traduce come neuroprotezione e riduzione della neuroinfiammazione (processi presenti nelle malattie neurodegenerative).
Se si abusa di caffeina però ci sono degli effetti negativi, ovvero aumenta la produzione e la disponibilità di adenosina ed i recettori per essa (la stessa molecola che la caffeina blocca), per cui per godere degli stessi effetti dobbiamo consumarne di più o meglio cercheremo la caffeina per rimediare al rebound di adenosina causato dall’eccesso di caffeina stessa o da un suo consumo inadeguato.
Come si evita l’inghippo? Non esagerando con la caffeina e facendo delle pause.
Non a caso quando un atleta vuole un bel boost in gara usando la caffeina, nei giorni precedenti non la consuma!
La caffeina inoltre ha un’azione sul tono vascolare come vasocostrittrice per cui è importante non accumulare soprattutto per le donne che sono più sensibili a problemi circolatori, per coloro che soffrono di rigonfiamento emorroidale, per chi soffre di mal di testa o emicrania o in casi di iper tensione non compensata.
La caffeina ha anche un effetto diuretico, ma attenzione, potrebbe ridurre la biodisponibilità di minerali come magnesio, sodio, ferro e calcio.
La “robusta” contiene più caffeina dell’ “arabica”. Il motivo è dato dal ruolo della caffeina per la pianta, è un insetticida naturale. la robusta cresce a bassa quota e ha bisogno di difendersi di più dagli invasori (grazie VALENTINA @specialty_pal )
Il caffè è una fonte di fibre, in particolare arabinogalattani e galattomannani.
Queste modulano il microbiota intestinale e fanno del caffè una bevanda a supporto della salute intestinale.
L’equilibrio tra le popolazioni di microorganismi è in parte responsabile delle proprietà salutistiche del caffè.
Il caffè, grazie alla presenza di caffeina, fibre e polifenoli, agisce sulla motilità intestinale (vi è nota l’associazione caffè, sigaretta, bagno?).
Le sostanze antiossidanti sono tantissime, alcuni di questi polifenoli sono responsabili dell’amaro (bitter), protettivo per il fegato e per la corretta produzione e secrezione di bile, altri agiscono a livello enzimatico.
Tra i polifenoli con proprietà antiossidanti troviamo ad esempio l’acido clorogenico, diterpeni, trigonellina…
Grazie a questo pool di molecole e alla caffeina il caffè interagisce con l’equilibrio ormonale, il sistema immunitario, la salute cardiovascolare, il sistema gastrointestinale, il sistema nervoso centrale e periferico.
Per quanto riguarda il sistema immunitario il caffè influenza sia quello innato che quello adattativo con effetti anti infiammatori e/o pro infiammatori allo stesso tempo. Probabilmente qui entrano in gioco le componenti genetica ed epigenetica.
Ad esempio il caffè sembra NON essere consigliabile in caso di diabete di tipo 1, artrite reumatoide, celiachia, LES (lupus eritematoso sistemico), mentre sembra protettivo per sclerosi multipla, IBD (malattie infiammatorie croniche intestinali), patologie auto immunitarie del fegato, malattie neurodegenerative.
In campo di salute generale e longevità il consumo abituale di caffè sembra ridurre il rischio di mortalità per tutte le cause, diabete tipo 2, insulino resistenza, patologie epatiche, malattie cardiovascolari, malattie neurodegenerative.
I polifenoli del caffè sembrano agire sui processi di autofagia e sul turn over mitocondriale (gli stessi effetti del digiuno e della restrizione calorica e dell’attività fisica).
Magico?
No, ma interessante!
Ricordiamo che il metabolismo del caffè e della caffeina non è uguale per tutti, ci sono metabolizzatori lenti e veloci.
I lenti potrebbero risentire maggiormente dell’effetto di attivazione, quindi meglio limitarne il consumo soprattutto se si presentano ansia, battito accelerato, difficoltà a dormire.
Il caffè aumenta i livelli di adrenalina, acetilcolina e cortisolo, per cui se già siamo in uno stato di stress cronico è meglio limitare il consumo.
La caffeina viene metabolizzata dal fegato grazie agli stessi enzimi che metabolizzano estrogeni, xenobiotici e farmaci.
La caffeina infatti aumenta i livelli di estrogeni. Quindi attenzione in casi di disequilibri ormonali e/o endometriosi, PCOS, alterazioni del ciclo mestruale, perimenopausa e menopausa, infertilità.
La caffeina può interferire con alcuni farmaci, ad esempio la terapia con ormoni tiroidei va assunta lontano dall’assunzione di caffè o caffeina.
Il caffè aumenta la produzione di gastrina da parte delle cellule della parete dello stomaco, per cui in fasi attive di gastrite, esofagite e reflusso meglio evitare.
Il caffè cross-reagisce con il glutine per cui attenzione in caso di problematiche di sensibilità al frumento e/o glutine.
Quindi posso berlo o non posso berlo? Testatelo!
Provate ad eliminarlo per una settimana e a introdurlo di nuovo, al mattino, non troppo bollente. Se vi dava noia provatelo a stomaco pieno.
Come state? Come vi fa sentire nelle ore successive.
Per me il caffè al mattino è un bel “SI”
Ad esempio non altera minimamente la mia curva glicemica e non mi lascia stanchezza o irritabilità a distanza di ore, ma grazie al CGM ho visto con diverse pazienti un effetto iperglicemizzante, dovuta all’ attivazione adrenergica, per cui abbiamo lavorato per trovare il momento migliore per assumerlo senza questi effetti.
Ma ci pensate che il contenuto di molecole preziose dipende dalla qualità della materia prima?
Dove viene coltivato, come è la qualità del terreno, come viene cresciuto, come viene raccolto, come viene lavorato, conservato, tostato e/o macinato.
Il caffè è un seme e le varie tappe di lavorazione, trasporto e conservazione, lo vedono esposto al rischio di contaminazione da micotossine, metalli pesanti, pesticidi, microplastiche.
Ci pensate?
Per questo io scelgo gli SPECIALTY: si costano di più, molto di più, ma garantiscono una qualità altissima dal campo per tutta la lavorazione, tostatura e conservazione.
Sono sottoposti a numerosi test prima di poter essere annoverati come specialty
E la cosa che mi sta a cuore è che gli SPECIALTY coffee sostengono i coltivatori locali e sono per la sostenibilità dell’ambiente e dei lavoratori, un impegno non trascurabile.
E come viene preparato il caffè?
- Espresso
- Moka
- Filtro (provatelo!)
- French press
- Cold brew (ovvero infusione di 12-24 h)
- …
A seconda del metodo di preparazione otterrete un caffè diverso ed unico.
Tra quelli che ho provato e che mi sono piaciuti:
- Garage coffee bros
- Mirabilia coffee
- ammazza caffè
- Jalai coffee
- Miloilmaggiordomo
- spazio caffè firenze
- Felmoka
- ma ne sto scoprendo tantissssssimi!!!!!!!! QUI qualche spunto
CAFFE’ CON ADATTOGENI
E alla lista dei miei caffè si aggiunge london nootropics: caffè di alta qualità sottoposto a diversi test di controllo con una marcia in più data da piante adattogene e funghi medicinali.
Questi sono una vera delizia per il sapore e un boost per il mio cervello, oltre ad essere adatti anche quando il caffè da solo porta qualche “fastidio”, il blend di caffè ed adattogeni ha più un effetto modulatorio, un pò come il tè che contiene al contempo caffeina e teanina.