OTTOBRE 2023 DEDICATO AL TUMORE AL SENO

da | Ott 15, 2023 | Blog

Parlare di tumori è difficile, è complicato, è estremamente delicato…

Lo faccio perché tantissime donne ne sono colpite e nelle loro storie tante volte emergono realtà che meritano attenzione: la scarsa informazione rispetto a cosa sta accadendo e alle terapie, la solitudine, il dolore, la nausea, la tristezza, la debolezza, le assenze dal lavoro, la fame che non c’è o che è troppa, il peso che oscilla, gli amici che ci sono e quelli che scompaiono…

Realtà non colpe

nel tumore al seno, ma così anche in tutte le forme tumorali, la causa = sono le cause…

Tantissimi fattori: la predisposizione genetica, le varianti geniche, gli estrogeni, l’insulina, la buona capacità o meno di metabolizzare ed eliminare gli ormoni, gli xenoestrogeni, le tossine presenti nell’ambiente (che agiscono legandosi ai recettori per gli estrogeni ma alterandone l’effetto finale), lo stile di vita, l’esercizio fisico, il sonno, lo stress, i ritmi circadiani, ciò che mangiamo, il consumo di alcol, l’infiammazione cronica, la concomitante presenza di altre patologie infiammatorie croniche e /o immunitarie…

Le cellule hanno una grande capacità di proliferare ed autodistruggersi per mantenere equilibrio e funzionalità, a volte però il meccanismo si inceppa e questa fine autoregolazione perde controllo.

Il tutto è accelerato da condizioni di infiammazione cronica

Per semplificare: infiammazione cronica = gran casino, come la pallina all’interno di un flipper i cui margini di controllo sono gran pochi (le due levette che muoviamo per evitare che la pallina cada) 

 

quindi???

Va fatta prevenzione, va fatta bene, cercando di coinvolgere più aspetti sopra menzionati. Lo screening è utilissimo e da fare sempre, ma non basta!

Una volta avvistato il problema, la diagnosi precoce permette senza dubbio un miglior outcome.

Le terapie sono pesanti fisicamente ed emotivamente e gli effetti collaterali sono spesso presenti e invalidanti per giornate intere.

Certo lo stile di vita e come scegliamo di mangiare, di muoverci, di dormire non sono la magia risolutiva, ma possono essere quelle piccole attenzioni che potrebbero alleviare i sintomi e, me lo auguro tanto, potrebbero rendere le terapie più efficaci. 

E poi c’è la prevenzione, la prevenzione vera, quella che cerca di prevenire i fattori di rischio!

E infine la fortuna o la sfortuna, sì anche questa, perché a volte non ci sono spiegazioni (punto). 

 

lei è A.P.B. tra ” … ” le sue stesse parole:

Inizia così un breve feedback di una mia paziente, con lei abbiamo iniziato a lavorare per un obiettivo di salute un pò diverso, ma nel mezzo del percorso ci siamo trovate di fronte ad una diagnosi: neoplasia al seno HER2 positivo (perché non tutti i tumori al seno sono uguali).

“Un brutto sogno, la familiarità e la prudenza mi hanno portato a recarmi a maggio, dopo appena 7 mesi dall’ultimo controllo al seno, a fare un’ecografia. Ricordo ancora l’iniziale ilarità del medico su un controllo così ravvicinato all’ultimo e sul mio sogno. Così come ricordo la rapidità con cui smise di scherzare dopo aver posato il sondino sul mio seno e la frase di stupore – Signora ha un nodulo, scenda giù dalla collega per l’ago aspirato – “

“… la presenza di piccoli noduli sul polmone destro, che mi hanno preoccupato molto di più del nodulo al seno e l’inizio di un viaggio fatto di controlli, chemio ed emozioni difficili.

Ecco l’inizio di un percorso che purtroppo facciamo in tante, dove ti aggrappi a qualsiasi cosa di sensato, 

dove ti fai coraggio, cerchi soluzioni terapeutiche e non solo, perché una vita la senti ancora più preziosa quando è messa alla prova.

E così ti ritrovi a cercare i medici migliori, uno stile di vita e un’alimentazione che possano aiutare le cure devastanti a cui ti stai sottoponendo”

“…Ho sempre pensato che l’alimentazione fosse strategica, è la nostra benzina… E visto che lavorare pochi mesi prima con il sensore CGM mi aveva aiutato ad acquisire maggiore consapevolezza, ho deciso di puntare ancora una volta sull’alimentazione facendomi una domanda: quale fosse la più opportuna in questa tempesta”.

E così ci siamo trovate insieme a lavorare con un approccio dietetico ad hoc prima, durante e dopo le chemioterapie, nonostante le difficoltà di seguire indicazioni specifiche in un momento emotivamente e fisicamente stancante. 

Ma abbiamo lavorato per piccoli e semplici, obiettivi, sostenibili, “mentalmente più accettabili” ma che avessero un senso in quel momento delicato. 

“Sappiamo tutti che le cellule tumorali sono le più veloci a nutrirsi di zuccheri, pertanto è importante, in modo molto intuitivo, toglierglieli!”

Non è così semplice, le cellule tumorali sono avide e pappano di tutto, ma è anche vero che l’ambiente zuccherino è tra i loro preferiti. 

CORTISONE PRE CHEMIO

“Durante la terza chemio, per curiosità, ho indossato, seguita dalla dottoressa Bertini il lettore CGM ed è stato interessante vedere non solo come l’alimentazione ma anche i farmaci (chemio e cortisone su tutti) avessero un impatto sulla glicemia” 

CHEMIO

 

Insieme abbiamo anche visto come ritornare ad una buona stabilità nelle settimane tra una chemio e l’altra con grande soddisfazione. abbiamo lavorato sulla gestione dei pasti, sul timing, su piccole attenzioni per ridurre la nausea, sui ritmi circadiani e l’ho sempre sostenuta nel desiderio di uscire con gli amici e ballare, si! anche se stava seguendo indicazioni dietetiche molto particolari. 

 

POSTCHEMIO+CORTISONE

 

PIANO PIANO VERSO L’EQUILIBRIO

 

I controlli per ora dicono che la chemioterapia e l’alimentazione stanno funzionando e … “io speriamo che me la cavo”

Posso dire che parte di questi risultati nel sostenere i sintomi e la terapia sono arrivati grazie ad un lavoro quotidiano di botta e risposta.

NON LASCIARE SOLE LE PAZIENTI – IL TEAM DI SUPPORTO è IMPORTANTISSIMO 

La solitudine ed il senso di abbandono e di essere soli ad affrontare una cosa così potente ha un effetto diretto sulla salute mentale e metabolica, i mitocondri “sentono” il carico di stress e deprimono le loro funzioni endocrino metaboliche a favore di uno stato pro infiammatorio in cui si perdono molte funzioni regolatorie (per i colleghi o chi vuole approfondire DOI 10.3389/fpsyt.2023.1134865).

 

non vuole essere una soluzione, ma l’esempio di un lavoro di squadra, dove ad oggi perlomeno qualcosa è stato fatto!

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