GLP-1 (Glucagon-like peptide 1) è un’ incretina prodotta livello intestinale e ha, insieme alla sorella GIP (Gastric inhibitory peptide) diversi ruoli:
- favorisce la secrezione di insulina
- inibisce la secrezione di glucagone
- rallenta lo svuotamento gastrico, quindi permette un più lento e graduale assorbimento di amidi e zuccheri
- agisce a livello centrale sul centro che controlla fame // sazietà
- migliora la sensibilità insulinica
l’emività del GLP-1 è piuttosto breve < 5 min
magica? diciamo che nell’orchestra di azioni e reazioni che avvengono a livello metabolico, e non solo, fa la sua bella parte.
tuttavia le situazioni di alterata secrezione di GLP-1 sono moltissime e tra queste molte hanno a che fare con stile di vita, scelte alimentari, mindset, salute del microbioma, ambiente.
sull’onda degli effetti positivi del GLP-1 ecco comparire il farmaco che ne favorisce la produzione con potenziali effetti importanti sulla salute del paziente che lo assume, tra cui quello cardio protettivo.
tuttavia è noto anche come farmaco per l’obesità e in alcuni casi forse usato senza una vera e reale attenzione alla persona che ne fa uso.
è un farmaco a tutti gli effetti, con gli allegati effetti collaterali.
altra integrazione comparsa sul mercato: AKKERMANSIA, un microorganismo gram – presente nel nostro intestino, secerne una proteina P9 e porta sulla membrana esterna AMUC_1100: la prima favorisce la produzione di GLP-1, AMUC_1100 interagisce con i TLR2 modulando l’immunità mucosale; produce inoltre SCFA, acidi grassi a corta catena che a loro volta favoriscono GLP-1.
anche in questo caso integrare AKKERMANSIA è sempre utile?
PRIMA LE BASI
GLP-1 viene secreta dal nostro intestino se noi forniamo le giuste istruzioni! per cui prima e/o nel mentre non possiamo prescindere da ciò che naturalmente ne favorisce la corretta produzione, giusto?
si tratta di favorire la presenza delle cellule L nel nostro intestino, quelle che producono GLP-1
di favorire la produzione da parte di queste cellule L di GLP-1
di inibire l’enzima (DPP-IV) che degrada il GLP-1
possiamo quindi aggiungere alle nostre scelte:
- fibre prebiotiche
- proteine ed aminoacidi essenziali
- grassi di buona qualità, a corta e media catena, monoinsaturi
- acidi grassi essenziali, mantenendo un buon rapporto tra omega 3 ed omega 6
- polifenoli presenti in frutta e verdura colorata
- caffè di ottima qualità
- amari per un supporto epatico e di sostegno alla produzione e secrezione di bile (come il cardo mariano)
- aceto di mele e limone
- crucifere, tra cui la rucola spicca per sapore pungente e amaro (greens)
- alimenti probiotici come fermentati, kefir o yogurt di ottima qualità
- TEMPO per masticare ogni singolo boccone e masticare con calma e lentamente
- nutrire il microbiota
- esercizio fisico
- esercizi per mettere in equilibrio il sistema nervoso simpatico e parasimpatico (vedi la respirazione)
- buon sonno
altri aspetti da considerare:
- favorire la produzione ed il flusso biliare da parte del nostro fegato
- mantenere una buona stabilità glicemica
- alcune molecole presenti nei cibi sembrerebbero favorire la presenza di GLP-1: berberina, resveratrolo, ginseng, verdure verdi, noci, pistacchi, curcumina, EGCG (epigallocatechingallato), flavonoidi, guava, piccoli frutti di bosco, fagioli neri, amaranto, erbe aromatiche come rosmarino, origano, maggiorana → molto probabilmente agiscono sul microbioma intestinale che a sua volta produce tante belle cose tra cui acidi grassi a corta catena, questi favoriscono l’espressione delle cellule L e di conseguenza troveremo migliori livelli di GLP-1
dopo aver aggiunto e/o provato un pò di queste cosine…
starete già meglio! e molto probabilmente la vostra salute metabolica starà migliorando!
e non dimenticate di annotare come vi sentite e se siete curiosi iniziate a tenere traccia di dati misurabili!
NB: un farmaco usato male potrebbe dare effetti negativi anziché aiutare, soprattutto se non inserito in un percorso più ampio. un farmaco che aumenta la secrezione di GLP-1 in un soggetto che segue diete o digiuni scriteriati senza una logica potrebbe trovarsi in una situazione di ipoglicemia iperinsulinemica reattiva post prandiale nel caso per esempio di eliminazione dei carboidrati o semi-digiuno. Il rallentato svuotamento gastrico può provocare sintomi digestivi, nausea, vomito. tra gli effetti negativi riportati ad oggi (2023) ci sono: perdita di massa magra, gastroparesi, pancreatite (stress sul pancreas).